Game Night
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Game Night

Una notte di follia nerd e un gioco da tavolo pericolosissimo nel nuovo film degli autori di Come ti rovino le vacanze, con Jason Bateman e Rachel McAdams

Game Night

Una notte di follia nerd e un gioco da tavolo pericolosissimo nel nuovo film degli autori di Come ti rovino le vacanze, con Jason Bateman e Rachel McAdams

Game Night: la recensione

In una sera come tante, Max (Jason Bateman) e Anne (Rachel McAdams), insieme ad altre coppie con le quale si riuniscono sempre per dei giochi di società, seguono la proposta del fratello di Max, Brooks (Kyle Chandler) e si mettono a sperimentare un gioco da tavolo in cui devono risolvere un delitto. Davanti a loro, però, inizieranno a comparire criminali in carne ed ossa, agenti federali più veri del vero e Brooks verrà addirittura rapito. In fondo, però, sembra tutto un gioco…ma fino a che punto?

I registi di Come ti rovino le vacanzeJohn Francis Daley e Jonathan Goldstein, si cimentano stavolta con una scatena commedia ad alto tasso di nerdismo e di conviviale, nerissimo divertimento: Game Night, fin dal titolo, è un film che fa i conti con la gamification, ovvero con quel processo, studiato anche a livello accademico, che porta tutti i processi delle nostre vite ad assomigliare fatalmente alle dinamiche del gioco, meglio se di ruolo.

In questo caso è tutto un giocare con le aspettative dello spettatore e con le identità dei personaggi, con le premesse degli attori in campo e con l’impostazione corale di un party macabro e giocoso che più black di così si muore, in tutti i sensi. A rappresentare la quota black vera e propria c’è Lamorne Morris, lo spassoso Winston della serie New Girl, che assicura da solo un bel bottino di strizzate d’occhio, tra prese in giro di Denzel Washington e frecciatine a Donald Trump (ma non mancano riferimenti anche a Edward Norton, Tommy Lee Jones, Billy Bob Thornton, i fratelli Baldwin).

Game Night è una festa cupissima ma esilarante che non rinuncia al sollazzo della caccia al tesoro, con una dimensione metacinematografica piuttosto lampante che accumula riferimenti e persino generi in maniera spuria e ibrida, flirtando sguiatamente col thriller e, nel finale, persino con lo splatter e con la sua variante comica e fumettistica, lo splatterstick. La dimensione citazionistia, che scomoda Pulp Fiction Fight ClubDjango Unchained Eyes Wide Shut, è senz’altro declamatoria («Ci piacciono i film!», esclama a un certo punto Jason Bateman), generosa e non va certo per il sottile, ma accettando la premessa che si tratta di un procedimento stilistico già ampiamente battuto e collaudato il divertimento è assicurato.

La cornice, per altro, è accurata e il gioco in scatola prende vita mescolandosi agilmente alla vena geek di fondo – un po’ alla Scream di Wes Craven – e all’attualità delle fake news, tenendo basse le pretese rispetto al modello appena citato ma volando alto sul piano della scioltezza e dell’efficacia del meccanismo ludico dell’invito a cena con delitto, del gioco al massacro con perfetti sconosciuti.

I ribaltamenti e i colpi di scena non mancano, l’omaggio al mai troppo celebrato La notte dei morti viventi del compianto George A. Romero è tanto doveroso quanto sottile e simpatico e Michael C. Hall è altezza di ciò che ci si aspetterebbe da lui in un film del genere (quando entra in scena, non passa inosservato). L’alchimia tra Jason Bateman e Rachel McAdams è poi ottimale e Jesse Plemons è impeccabile nei panni del vicino di casa militaresco e diabolico. Nota di merito finale anche per le musiche: Quando quando quando sui titoli di coda e la garanzia del sempre valido Cliff Martinez in colonna sonora.

Mi piace: il ritmo del film e la sua efficacia nel mescolare giocosità e toni macabri

Non mi piace: un grado ridotto di originalità, ma che punta tutto sulla gustosità di riferimenti e citazioni

Consigliato a: chi cerca un modello di commedia americana corale, abbondantemente dark ma comunque sornione, pieno di strizzate d’occhio

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