Otto personaggi (quattro uomini e quattro donne), tutti più o meno consapevolmente gay, sono destinati ad incrociare le loro strade la notte di Capodanno. Complici l’alcool e una certa atmosfera malinconica e romantica, aiutata da un improvviso black out durante il brindisi, gli otto si troveranno alle prese con un turbinio di confessioni inaspettate, segreti svelati, gelosie e colpi di testa che (ri)accenderanno travolgenti quanto improbabili passioni.
Il film si concentra principalmente sull’amore e sui rapporti di coppia, il che lo rende molto simile alla maggior parte delle commedie italiane. Ci troviamo al cospetto di personaggi al limite della maschera sociale, orgogliose e consapevoli di esserlo: la “checca isterica” (Diego Longobardi), la coppia tormentata (Enrico Silvestrin – Lorenzo Balducci), il “marchettaro” spagnolo (Luca Dorigo), le bisex confuse e insoddisfatte (Daniela Virgilio e Micol Azzurro), la dura fuori ma tenera dentro (Lucia Mascino) e la lesbica mascolina, l’unica incapace di usare strategie in amore.
Per tutta la durata si ha inoltre la sensazione spiacevole di assistere a un prodotto semi-amatoriale, sia per quanto riguarda i dialoghi, sia per le scelte di regia. Affettività omosex, hiv, omogenitorialità, famiglia allargata sono tutti temi potenzialmente interessanti, ma il tutto è tratteggiato male e frettolosamente; soprattutto il tema della fecondazione artificiale, nel finale della pellicola, trattato con più attenzione poteva essere argomento molto interessante ed invece resta appena accennato.
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Mi piace
Alcuni momenti divertenti funzionano
Non mi piace
I dialoghi scentrati
Consigliato a chi
Ama le commedie italiane senza “se” e senza “ma”
Voto
2/5