Grimsby - Attenti a quell'altro: la recensione di Tim_DarkShadows
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Grimsby – Attenti a quell’altro: la recensione di Tim_DarkShadows

Grimsby – Attenti a quell’altro: la recensione di Tim_DarkShadows

Il comico inglese Sacha Baron Cohen ha ampiamente dimostrato di sapersi destreggiare tra film comici di intrattenimento (nei quali è l’indiscusso mattatore), non sempre di qualità – vedasi il pessimo “Bruno” -, e partecipazioni più che soddisfacenti in pellicole di grandi autori (Scorsese, Burton, Hooper). Indubbio è quindi il talento di Cohen, il quale se ben diretto garantisce una buona performance, in registri drammatici o comici. Purtroppo la sua vena comica è stata spesso messa in cattiva luce da sceneggiature sciatte, intrise di gag grossolane che spesso abbassavano notevolmente il livello del film, nonostante le trovate del comico spesso si rivelino geniali e più anticonformiste rispetto a quelle proposte da altri comici americani.

Con “Grimsby – Attenti a quell’altro” Cohen riesce a fare un notevole salto di qualità, riunendo sotto la stessa pellicola più generi, trovando la giusta formula per calibrarli tutti, alterando rocambolesche scene d’action, momenti comici e qualche sequenza di pathos, facendo un notevole salto di qualità unendo la sua comicità atipica ad un contesto migliore. I ritmi del film sono sempre calzanti, riuscendo a mantenere viva l’attenzione dello spettatore per tutta la durata del film, grazie alla buona regia di Louis Leterrier, le cui precedenti esperienze nel cinema Blockbuster si notano donando al film uno stampo più accessibile, mantenendo i momenti in cui il genio di Cohen si manifesta nelle sue più alte forme: il film si rivela in realtà una riflessione sui massimi sistemi sociali, ironizzando su alcuni comportamenti e criticandone altri, volendo trasmettere un messaggio ben più profondo di quel che ci si potesse aspettare da una commedia.

Cohen con la sua performance riesce a reggere la pellicola, non tradendo lo spirito dello script, trovando una buona spalla in Mark Strong, la loro coppia funziona, e l’intesa cinematografica c’è. Accanto al duo troviamo un nutrito cast femminile, nel quale spicca un’inedita Penelope Cruz, nei panni della villian del film, alla quale non servono molte scene o un look stravolto per caratterizzare il suo personaggio, dando vita ad un’irresistibile ma detestabile cattiva, dominando la scena anche con una manciata di sequenze, ampliando nuovamente il raggio delle sue performance d’attrice, confermandosi una grande professionista nel suo campo. I costumi e il make up contribuiscono ad un’ulteriore caratterizzazione dei personaggi.

Il film funzionerebbe a meraviglia, se non fosse che alcune gag oltre ad essere poco ispirate, siano volutamente pacchiane, sfociando in alcuni casi nella più pura volgarità, abbassando notevolmente il livello della pellicola, che si presenta come una commedia diversa e sfacciata. Impossibile è ignorare e non rimanere disgustati da alcune gag, che rendono vane anche le altre trovate comiche. Se Leterrier è riuscito a calibrare intensità a momenti brillanti e d’azione, non è riuscito ad equilibrare la comicità di Cohen (in alcuni casi anche sottile) a momenti in cui il film tocca veramente il fondo.
“Grimsby – Attenti a quell’altro” è una commedia che nonostante un cast di tutto rispetto, uno script originale non riesce a sottrarsi agli standard della volgarità a cui la commedia è recentemente sottoposta, rimanendo quindi un’occasione sprecata, seppur sia un netto salto di qualità per la carriera comica di Cohen.

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