Harry Potter e i doni della morte - Parte 2: la recensione di lele_16
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Harry Potter e i doni della morte – Parte 2: la recensione di lele_16

Harry Potter e i doni della morte – Parte 2: la recensione di lele_16

Complessivamente è carino.
Ma mi sento come alla fine della visione della Parte I, avverto un senso di continuità, non mi sembra che sia finito.
Forse perché non è la fine adatta per Harry Potter.
Stasera penso di aver capito il problema generale dei film(oltre alla scelta del regista): le scene memorabili, quelle che i lettori hanno atteso con tanta trepidazione, non restano memorabili.
Ma…Harry Potter è memorabile, è eccezionale, trasmette emozioni come pochi!
Nel film, invece, le uniche emozioni provate sono state quelle all’attesa delle scene di cui parlavo prima, conscio di aspettarmi momenti da brividi, che invece riempiono solo dei vuoti minuti.
La “super-ultra-mega battaglia di Hogwarts” rimane da sfondo, e le ferite causate da quella che è definibile proprio come una guerra non vengono approfondite, sembrano che si rimargino con la morte(posso dirlo, lo sanno tutti) di Lord Voldemort.

Tutto è trattato velocemente, poco del film ti resta in testa, e non rende giustizia a ciò che Harry Potter è, è stato e sarà per molti altri.
Film basati su un già fenomeno mondiale, dalla speculazione facile…Ma qualcuno vorrebbe dire a chi di dovere che anche con dei film fedeli e trattati un po’ meglio, il guadagno ci sarebbe stato?

Tutta la saga, grazie soprattutto ai “magici” capitoli di Yates, si risolve con una sola parola: inutile, come il 3D del film.
Binario ben avviato per i primi quattro capitoli, e nel momento in cui Harry Potter e i suoi amici maturavano, sono stati trattati esattamente come dei teenager dai genitori: da bambini.
Spero solo che non si chiederanno perché Il Signore degli Anelli rimarrà nella storia del Cinema, e i loro film no.

Ripeto che complessivamente il film è carino, chiude in modo giusto il ciclo cinematografico, ma non convince, non soddisfa e non riesce a regalarci lo stesso maghetto di cui J.K. Rowling ci ha fatto dono.

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