“E’ per questo che mi chiamano il maestro della suspense”
Gervasi mette in scena il making of del capolavoro del regista Alfred Hitchcock e ci conduce verso la conoscenza di una delle personalità più intriganti e controverse del cinema Hollywoodiano. Possiamo affermare senza ombra di dubbio che la realizzazione di Psycho è stata una vera e propria avventura nella quale trionfa la passione e l’amore sincero del regista nei confronti del proprio lavoro e della propria moglie, compagna fedele della sua carriera. Numerosi i temi trattati tra i quali l’interessante rapporto tra la produzione e la regia di un film, la lotta per la libertà d’espressione e l’amore per il cinema, che divampa nel momento in cui Hitchcock si assume il rischio di perdere persino la propria casa per finanziare il proprio film. Non si poteva trovare attore migliore di Anthony Hopkins( difficilmente riconoscibile grazie al meraviglioso lavoro per il trucco) per il ruolo di Alfred, personaggio in continua lotta contro forti pulsioni che lo portano anche ad un improvviso malore durante le riprese di Psycho. C’è spazio anche per una qualche forma di ironia e comicità che regalano allo spettatore momenti di sano divertimento. E’ negli occhi di Hitchcock, mentre ascolta e osserva le reazioni del pubblico in sala, durante la famosissima “scena della doccia”, che scorgiamo l’amore e la soddisfazione di un regista che sembra dirigere, come un vero direttore d’orchestra, il concerto di grida di terrore degli spettatori. Grande film sul grande cinema.
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