“Tratto da un romanzo di Nicholas Sparks”. Basterebbero queste poche parole per definire Ho cercato il tuo nome, film diretto da Scott Hicks e settimo romanzo dello scrittore americano a essere adattato per il grande schermo, che questa volta vede protagonista Zac Efron nei panni del sergente dei Marines Logan Thibault, il quale ritorna a casa dal suo quarto turno di dovere in Iraq con l’unico oggetto che crede gli abbia concesso di sopravvivere agli orrori della guerra: la fotografia di una sconosciuta.
Dopo averne scoperto tramite una ricerca su Internet il nome, Beth (Taylor Schilling), e l’indirizzo, compare alla sua porta, e inizia a lavorare presso il canile gestito dalla sua famiglia. A dispetto della diffidenza della donna, la loro conoscenza si trasforma lentamente in qualcosa di diverso, dando speranza a Logan che Beth possa diventare piú di un semplice portafortuna.
Continua l’alchimia tra il cinema hollywoodiano e le opere di Sparks, solitamente contrassegnate da storie d’amore strappalacrime. Non all’altezza di altri film tratti dai suoi romanzi, come ad esempio Le pagine della nostra vita, il film scorre su binari prevedibili, sfruttando nuovamente i leitmotiv delle opere dello scrittore, come il ruolo del destino nella vita dell’uomo e il potere trasformante dell’amore.
E tuttavia, come era già successo per il precedente Dear John, lo scrittore cerca di introdurre delle novità, aggiungendo un tema importante come quello della guerra. Il problema è che questo argomento rimane solo un pretesto per dare il la al racconto e indurre tutte le vicende che ne seguiranno: lo shock del conflitto, in realtà, è solo accennato all’inizio della storia e scompare presto senza spiegazioni, facendo svanire la possibilità di un maggiore equilibrio tra tematica impegnata e l’elemento romance.
A contare per tutta la durata del racconto è invece il lento innamoramento della coppia: l’amore diventa qualcosa per cui combattere, l’unica cosa che può salvarci dalle tragedie del passato e il motore che muove il mondo, il tutto condito da frasi strappalacrime e frasi melense degne di una soap.
Nonostante una bellissima fotografia, aiutata dai paesaggi della Lousiana, la regia di Hicks rimane molto didascalica nel suo seguire le vicende dei protagonisti. L’alchimia tra i due attori, soprattutto nelle scene d’amore, è palpabile, ma sia la Schilling che Efron non convincono a pieno nei loro ruoli, soprattutto quest’ultimo, che – nel tentativo di togliersi di dosso l’immagine del ragazzino protagonista di High School Musical – ancora non ha raggiunto la maturità necessaria per accaparrarsi ruoli di spicco.
Leggi la trama e guarda il trailer del film
Mi piace
Lo spettacolare paesaggio della Lousiana che rende davvero bella la fotografia del film e l’alchimia tra i due attori
Non mi piace
La trama molto scontata, i toni strappalacrime e zuccherosi e il lieto fine palpabile già dalle prime scene
Consigliato a chi
A chi ama i racconti di Nicholas Sparks e le storie d’amore a lieto fine
Voto
2/5
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