Hop: la recensione di Alvin Miller
telegram

Hop: la recensione di Alvin Miller

Hop: la recensione di Alvin Miller

Tim Hill sembra ormai essersi decisamente affezionato alle pellicole con animali parlanti! Dopo averci regalato un discreto sequel del gattone Garfield e aver riportato sulla cresta dell’onda il leggendario franchise dei Chipmunks con il primo Alvin Superstar, ci presenta ora un film in cui il protagonista è niente meno che il figlio e futuro erede del coniglietto pasquale!

Con un tale personaggio a fare da spunto, Hop sarebbe potuto essere un film dal potenziale infinito, invece alla fin fine si riduce ad essere solo una discreta commedia metà in computer grafica e metà in live-action. Con questo non voglio certo dire che Hop, o la sua trama, non siano belli, anzi. Il problema (ed è un problema che oggi giorno affligge numerosissime pellicole) è la quasi totale mancanza di originalità nella storia. C’è il classico ed abusato conflitto padre-figlio (in questo caso, tra il coniglio pasquale, prossimo alla pensione, e il figlio C.P. , che rifiuta il suo retaggio e sogna di sfondare come batterista a Hollywood), l’incontro-scontro tra protagonista umano e animale e il confronto finale con il cattivo di turno, che in questo caso è interpretato da un perfido pulcino di nome Carlos, bramoso di rubare lo scelto del coniglio pasquale per acquisirne i magici poteri.
In poche parole, le stesse situazioni viste in decine di film!

Comunque non bisogna dimenticare che Hop è un film indirizzato ad un pubblico giovanile, dove non è tanto importante l’originalità in se della trama, quanto il divertimento che può suscitare al pubblico. E se nelle prima Hop fallisce in parte, non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda il divertimento: le gag sono spassose ed onnipresenti in tutta la pellicola, e in certi punti sanno essere veramente esilaranti.
Si ride…si ride veramente un sacco in Hop, e questa è la cosa che più deve contare.

Una piccola nota negativa va scritta riguardo al doppiaggio italiano. In genere non è un elemento che mi pesa molto, ma in questo caso non l’ho trovata particolarmente di gradimento.

In conclusione:
Per i più giovani e per gli appassionati di questo tipo pellicole (in particolare per coloro a cui sono piaciute le precedenti pellicole di Tim Hill) è un film senza troppe pretese che merita di essere guardato, che saprà far divertire e che sicuramente resterà nei cuori di qualcuno.

© RIPRODUZIONE RISERVATA