RECENSIONE
Londra, 1880. Mortimer Granville è un giovane medico dalle idee rivoluzionarie per l’epoca, costretto a lavorare in ambienti dove dominano pratiche obsolete, come il salasso, e in cui si stenta addirittura a credere all’esistenza dei germi. Dal momento che si batte per difendere ciò in cui crede, Mortimer viene ripetutamente licenziato da tutti gli ospedali in cui lavora. Trova un impiego solo presso il dottor Dalrymple, specializzato nella cura dell’isteria femminile attraverso massaggi della… zona più delicata del corpo di una donna. Da questo punto del film si può dire che si sviluppano due storie parallele: l’invenzione di Mortimer, anche grazie all’aiuto dell’amico Edmund, di uno strumento che possa ugualmente dare piacere alle donne senza che il medico lamenti insopportabili dolori alla mano; e la storia d’amore fra Mortimer e la figlia maggiore di Dalrymple, Charlotte, una giovane femminista che si batte con vigore per i diritti delle donne e dei più poveri, e che per questo viene anche arrestata.
Il film è un interessante spaccato della vita alla fine del XIX secolo, e ci mostra che tutto ciò che caratterizza le nostre esistenze, anche le cose che diamo per scontate, sono frutto di lotte di chi si batteva per costruire un mondo migliore. Inoltre, pur trattando un argomento “tabù” (l’invenzione del vibratore), il film non scade mai nel volgare, pur riuscendo a essere carino e divertente; forse però, proprio perché si distacca molto dai soliti film sboccati cui siamo stati abituati, ci potrebbe essere chi, soprattutto tra i giovani, non lo apprezzerà molto. Ciò non toglie che “Hysteria” sia un film assolutamente da vedere.