I due volti di gennaio: la recensione di adamolavigna
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I due volti di gennaio: la recensione di adamolavigna

I due volti di gennaio: la recensione di adamolavigna

Una grossa occasione buttata via. Peccato davvero perché dallo sceneggiatore di Drive ( capolavoro assoluto ) ci saremmo aspettati più coraggio e più voglia di osare. Soprattuto nel finale. Le premesse per fare bene c’erano tutte. Viggo Mortensen e Oscar Isaac sono una garanzia. Un po’ meno Kirsten Durst che dovrebbe essere la femme fatale ma risulta goffa e inadeguata. Le location ( Atene Creta Istanbul) già di per se avevano qualcosa di magico, un tocco in più al quale si aggiunge l’ambientazione retrò degli anni 60, old-fashion quanto basta per risultare senza tempo. La storia, tratta da una sceneggiatura non originale, dei due turisti americani e della guida turistica greca e’ ben orchestrata, racchiude in se segreti e doppi giochi, intrigante e vagamente in odore Hitchcockiana, viene sviluppata però senza grosso pathos e a volte col freno tirato. Il triangolo amoroso ( turista donna e guida ) e il presunto rapporto padre figlio ( turista uomo e guida) e’ più nella forma che nella sostanza. Tutti hanno qualcosa da nascondere e non ci sono vinti ne vincitori alla fine e quella voglia di redenzione purtroppo lascia il tempo che trova

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