Lunedi di passione al cinema per il film del weekend scelto per voi, I Guardiani del Destino ha vinto una sorta di ballottaggio con L’ultimo dei Templari o Priest 3D, la mia scelta è ricaduta su questo titolo per due semplici motivi, la presenza di due attori del calibro di Matt Damon e Emily Blunt, il secondo motivo è riconducibile ai successi avuti dal punto di vista economico negli Usa, il film sembra che sia stato trattato abbastanza bene anche dalla critica, ma vado subito all’analisi del film in questione per voi.
Ho parlato nelle premesse della recensione di buoni motivi per vederlo, ma la scelta non era esente da rischi, primo fra tutti la scelta della produzione del regista, un certo George Nolfi all’esordio alla regia, buon sceneggiatore in film interpretato da Matt Damon come The Bourne Ultimatum e Ocean’s Twelve, molte volte infatti capita che gli sceneggiatori debbano rimanere ai propri posti senza fare il grande salto di qualità, a dire il vero Nolfi non ha sfigurato ne I Guardiani del Destino riuscendo comunque a tessere una buona trama talvolta troppo lasciva, ma per niente banale, il suo pezzo forte è stato senza dubbio però la scelta di mettere al centro della trama la grande storia d’amore, rimanendo la parte difficile sempre molto ben nascosta, la sceneggiatura è stata sempre scritta da lui e qui invece paradossalmente per uno sceneggiatore di professione, ci sono dei grossi buchi, come detto la storia d’amore è al centro del film, ma a mio avviso si sarebbe potuto raccontare molto di più il mestiere dei guardiani del destino, andando molto più a fondo nelle descrizioni dei vari personaggi, Matt ed Emily ad un certo punto sono sembrati gli unici protagonisti presenti nel film mettendo troppo in ombra personaggi chiave della trama.
Continuando a parlare della sceneggiatura purtroppo non si può che notare la mera somiglianza con altri film visti nel passato ed anche di grande spessore come la trilogia di Matrix, la saga horror Final Destination dove qualche forma di vita reale o soprannaturale sembra veramente controllare i nostri pensieri e le nostre scelte, tema che nel cinema molto spesso ha trovato terreno fertile, I Guardiani del Destino ha cercato di sfruttare la grossa storia d’amore per nascondere tali somiglianze in modo da sembrare meno non originale, ma purtroppo senza grossi risultati, infatti a fine film l’impressione è quella di esser venuto a vedere al cinema un film d’amore e basta senza una trama avvincente, o al massimo con una trama che fa più da sfondo che da intreccio vero e proprio.
Il cast come accennato precedentemente è stato annebbiato in parte dai due protagonisti interpretati da Matt Damon ed Emily Blunt, per fare un’esempio Anthony Mackie molto bravo con ottime potenzialità tenuto sempre troppo distante dal suo vero ruolo che sarebbe potuto essere molto più centrale ed attivo nella storia, invece soltanto nel finale entra in azione, Terence Stamp, grande artista divenuto un debolissimo villain, per rimanere in stile cinecomics tanto in voga in questo periodo, incapace di lottare alla pari col buon eroe del destino Matt, insomma poco spazio artistico per chi meritava, un plauso comunque va alla giovane e bella Emily Blunt che splende ancora di luce propria dopo Wolfman.
In conclusione non mi sento di promuovere a pieni voti I Guardiani del Destino, il film racconta una bella storia d’amore si, ma avendo delle premesse ben diverse come quelle del controllo del destino da parte di un’entità superiore non mantenute, posso soltanto consigliarlo alle giovani coppie in cerca di un pò di sentimento al cinema, per il resto potrei anche dire di attendere il suo esordio su Premium o Sky.