I tre moschettieri 3D: la recensione di Gabriele Ferrari
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I tre moschettieri 3D: la recensione di Gabriele Ferrari

I tre moschettieri 3D: la recensione di Gabriele Ferrari

Il difetto maggiore dei Tre moschettieri 3D è che non osa a sufficienza. Inutile fare i puristi e arrabbiarsi con Paul W.S. Anderson per il modo in cui ha stravolto (e tradito lo spirito di) un caposaldo della letteratura come il romanzo di Dumas: stiamo parlando di un uomo che non si è fatto problemi a massacrare Blade Runner in Soldier, e d’altronde pretendere fedeltà da un film che si presentava come «I Pirati dei Caraibi nella Francia ottocentesca» sarebbe stato ingenuo. Anzi, semmai va lodato il coraggio con cui il regista di Resident Evil ha provato a snellire la storia estremizzando quegli elementi che più si prestavano a una rilettura caciarona e quasi circense: duelli a colpi di spada, polvere da sparo, costrutti retrofuturistici usciti dalla penna di un Leonardo da Vinci sotto acidi, donne belle e fatali (Milla Jovovich nei panni di Milady fa il verso a se stessa).

No, il motivo per cui il film di Anderson merita una (mezza) bocciatura è che procede con il freno a mano tirato. L’aderenza al canovaccio “piratesco” è ai limiti del plagio (a partire da Logan Lerman/D’Artagnan che prova a fare Orlando Bloom senza averne il carisma), la sceneggiatura è fin troppo prevedibile – i moschettieri decaduti accolgono il giovane D’Artagnan nelle proprie fila e la sua irruenza giovanile li aiuta a sconfiggere i cattivi – e culmina in un finale-con-cliffhanger che lascia presagire un sequel, i momenti da parco dei divertimenti distribuiti con eccessiva parsimonia nel corso delle due ore. Non che non sia divertente vedere Orlando Bloom a suo agio nei panni del cattivo (ci si aspetta sempre che arricci i baffetti mentre ghigna maleficamente), o Christoph Waltz in tonaca da cardinale che tesse piani criminosi. Il problema, semmai, è che non ci si diverte abbastanza.

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Mi piace
La sfacciataggine con cui Paul W.S. Anderson riscrive un classico della letteratura. Un 3D più luminoso ed efficace della media.

Non mi piace
Il film si dimentica cinque minuti dopo essere usciti dalla sala.

Consigliato a chi
Ai più giovani, e a chi voglia passare un paio d’ore di divertimento spensierato.

Voto: 2/5

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