Poche favole classiche non sono state ancora sfruttate da questo filone che rilegge le classiche favole in chiave gotica e moderna, “Jack e il Fagiolo Magico” è una di quelle, e il regista Bryan Singer (autore delle pellicole X-Men 1 e 2, Operazione Valchiria e Superman Returna)ha colto l’occassione di sfruttare questa favola, neanche molto famosa, per trarne un film stile Alice in Wonderland, Biancaneve e il Cacciatore e Il Grande e Potenze Oz. Mi dispiace però dire che è uscito un film pacchiano, decisamente scadente e mediocre, un banale mix della classica favola e il banalissimo film d’azione.
In un regno prospero, anni prima una pianta di fagioli che arrivava fino oltre le nuvole, permise ad una popolazione di giganti di invadere la terra, ma grazie ad una corona forgiata appositamente per governarli, che lì sottomettette costringendoli a tornare nel loro mondo, la pianta venne tagliata e i semi malefici assieme alla corona sepolti alla morte del re assieme a lui nel suo loculo. Peccato che il meschino consigliere del re, nonchè promesso sposo della principessa, li desideri così ardentemente, è disposto a tutto pur di possederli per i suoi malefici fini, ovvero quello di scatenare una guerra tra umani e giganti, per poi prendere in possesso la corona e dominarli, sfruttandoli per dominare altre terre, ma i mistici fagioli vengono rubati da un monaco che gli affida ad un misero contadino Jack, che crede che i giganti esistano solo nelle vecchie leggende, disgraziatamente egli annaffierà involontariamente i fagioli, facendo nuovamente crescere la pianta, che trascina con se la casa di Jack (sorgente della pianta), che in quel momento ospitava la principessa Isabel in fuga dalla noiosa vita regale, Jack però si salva e non viene trascinato dai giganti, ma la principessa si. Il re organizza una spedizione, a cui partecipano sia il consiglere che Jack per riportare la donzella a casa, ma questo riaccenderà la vecchia guerra, e dopo che la donzella è stata salvata, con l’aiuto del consiglere del re i giganti fanno ritorno sulla terra, riaccendendo quella guerra placata molto tempo prima.
Il Cacciatore di Giganti, è un mix, mal realizzato, della favola e di un film d’azione alla Bruce Willis e Tom Cruise, iper stereotipato, con una sceneggiatura che dire scarna e orribile sono due arci complimenti, nella quale alcuni passaggi sono accennati o proprio saltati, il tutto mixato da un cupo 3D, che pur rendendo qualche scen gradevole non basta per coprire i numerosissimi buchi di trama. Unici pregi di questo film orribile sono: le scenografie, i costumi e la performance da mattatore di Stanley Tucci. Ma la cosa che mi fa più rabbia è che questo film, da vedere sgranocchiandosi pop-corn con gli amici, troverà un vasto pubblico, e purtroppo un grande successo. Voto finale: 4.5 .