Arriva sul grande schermo un nuovo adattamento letterario, questa volta di un best seller svedese, che ha venduto 6 milioni di copie in tutto il mondo. Stiamo parlando di Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve, scritto da Jonas Johanson, che sulla carta ha dato vita a una commedia divertente, ricca di humour e arguta. Il film diretto da Felix Herngreg ne ha colto l’essenza, mettendo in scena le peripezie di Allan Karlsson (Robert Gustafsson, più di una volta vincitore del titolo di Uomo più divertente della Svezia), un vecchietto di 100 anni che il giorno del suo compleanno decide di scappare dalla casa di riposo in cui vive da anni.
Dal momento in cui decide di lasciare quello che ormai era diventato un porto sicuro, si troverà coinvolto in una serie di avventure tragicomiche: ricercato da una banda di criminali senza scrupoli e da un poliziotto non molto sveglio, incontrerà la padrona di un elefante, a cui racconterà gli episodi fondamentali della sua vita passata. Nel corso degli anni il vecchietto è stato testimone degli eventi più importanti del XX secolo, diventandone anche parte fondamentale, dalla guerra civile spagnola all’incontro con Stalin, dalla nascita della bomba atomica al controspionaggio che porterà alla caduta del Muro di Berlino. Per cento anni, Karlsson ha percorso il mondo in lungo e in largo e adesso è di nuovo a piede libero.
«La vita è quello che è e sarà quel che sarà»: è questo il leit motiv del film e il messaggio che il libro in primis vuole far passare. E ci riesce senza grandi problemi, grazie ad un’ironia pungente, provocatoria e politicamente scorretta, ma mai volgare. Una commedia briosa che strizza l’occhio a Forrest Gump, con un pizzico di cattiveria in più. Ci si diverte per la comicità schietta del film, frutto di una sceneggiatura ben calibrata e per merito di un personaggio portante che funziona bene e riesce a catturare la simpatia del pubblico. Unico difetto: l’eccessiva lunghezza del film dovuta ai continui flashback e ai troppi avvenimenti raccontati, che protrebbero annoiare lo spettatore e confonderlo, continuando a saltellare tra le linee temporali.
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Mi piace
L’ironia pungente, provocatoria ma mai volgare
Non mi piace
L’eccessiva lunghezza del film e i troppi avvenimenti raccontati rischiano di annoiare lo spettatore
Consigliato a chi
Ha letto il libro e ha voglia di vedere un adattamento ben fatto e a chi ha voglia di vedere una bella commedia
Voto
3/5