Il discorso del re: la recensione di Idda
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Il discorso del re: la recensione di Idda

Il discorso del re: la recensione di Idda

Come si deve sentire un principe che sta per diventare re?
A dispetto della ricchezza, i lussuosi palazzi e le feste a corte, la corona implica anche impegni e responsabilità grandi quanto una nazione e la privazione di una vita “normale”.
Se poi colui che diventerà re ha anche problemi di balbuzie che gli impediscono di esprimersi con scioltezza in pubblico, ecco allora che la questione si fa davvero complicata.
Non è facile gestire il potere, ancora meno alle soglie della seconda guerra mondiale; così Colin Firth interpreta magistralmente il ruolo di re Giorgio VI, costretto ad affrontare il suo problema per poter guidare l’Inghilterra come è richiesto ad un vero re.
Ed è proprio questo il concetto a cui ruota attorno “Il discorso del re”, un film interessante dal punto di vista storico ma gentile nei toni, una pellicola che rispecchia le responsabilità derivanti dal far parte di una casata reale, senza perdere mai quell’umanità che caratterizza re Giorgio in primis.
Un esuberante Geoffrey Rush interpreta magistralmente il ruolo del “dottore” che, come ultima risorsa, accetta di aiutare il re a superare il proprio impedimento verbale. Affiancato anche da una sempre brava Helena Bonham Carter in veste di moglie, Colin Firth si fa guidare attraverso esercizi non propriamente regali, mettendo a nudo tutta la sua insicurezza che deriva anche da un’infanzia priva di particolari affetti e di qualsiasi supporto riguardo il suo problema.
L’amicizia che nasce tra i due è quanto di più semplice si possa immaginare e tiene lo spettatore a contatto con una realtà umana che spesso viene tralasciata nel rappresentare grandi uomini del passato. Non credo che questa pellicola sia da Oscar in quanto tale, ma i personaggi sanno renderla piacevole e a tratti divertente e meritano indubbiamente un riconoscimento come attori. In particolare Colin Firth, che ci presenta un re come non se ne vedono spesso: con le sue paure, insicurezze e debolezze, che però egli riesce a mettere da parte nel momento del vero bisogno, tenendo un discorso che sarà in grado di unire l’Inghilterra intera.

Irene

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