Il Fuoco Della Vendetta
di Scott Cooper (2013)
Russel e Rodney sono due fratelli che vivono a Braddock, una sperduta cittadina della Pennsylvania. Russel lavora in fabbrica e conduce una vita tranquilla, Rodney non riesce a riprendersi dopo essere tornato dalla guerra in Iraq ed entra nel giro delle lotte clandestine. Quando la situazione precipita, Rodney dovrà fare i conti con la sua sete di vendetta.
Scott Cooper, al suo secondo lungometraggio dopo l’acclamato Crazy Heart, realizza un film ben confezionato, ma che purtroppo ha la sua pecca più grande nella mancanza di originalità.
Né la storia, né la narrazione presentano infatti elementi innovativi e le situazioni sono spesso prevedibili. Il film, tuttavia godibile, vanta un cast di attori notevole. A partire dall’ottimo Christian Bale, qui nei panni di Russel: con uno sguardo sempre venato di cupa malinconia, riesce a dare spessore ad un personaggio potenzialmente “piatto” . Ottimi anche Willem Defoe e Woody Harrelson – chi meglio di lui può interpretare “il cattivo” per antonomasia.
La fotografia, altamente desaturata, va ad amplificare la desolazione che avvolge un paesaggio avvilente, dalle tonalità livide, dove i protagonisti del film sono intrappolati, conducendo vite senza sogni e senza poesia.
I personaggi sono delineati in maniera fin troppo netta, ed è anche questo a togliere respiro ad un film che si ha l’impressione di avere già visto molte volte. Manca la volontà di osare – soprattutto nel finale – e di creare ritratti che mostrino le diverse sfaccettature caratterizzanti l’animo umano.
La storia viene trascinata eccessivamente, soprattutto nella seconda parte del film, senza un motivo preciso, poiché l’epilogo è ben chiaro allo spettatore già da tempo. Anche la colonna sonora risulta a tratti un po’ “invadente”, come a voler enfatizzare troppo i momenti di tensione o di pathos.
Nel complesso, Il fuoco della vendetta è un film ben fatto, ma del quale ci si dimentica presto, senza sentire il bisogno di rivederlo una seconda volta.