Il grande e potente Oz: la recensione di Tim_DarkShadows
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Il grande e potente Oz: la recensione di Tim_DarkShadows

Il grande e potente Oz: la recensione di Tim_DarkShadows

Ormai l’adattamento e la rilettura di una fiaba in chiave gotica e dark si sta vedendo sempre più spesso al cinema, anzi sembra quasi che questo filone inaugurato da Tim Burton con il suo Alice in Wonderland, si stia quasi trasformando in un vero e proprio genere cinematografico. Questo mese in Italia ne arrivano due: I”l Cacciatore di Giganti” (in uscita a breve, il 28) e “Il Grande e Potente Oz”. Quest’ultimo diretto dal regista visionario Sam Raimi (ricordato per essere l’autore della trilogia di Spiderman) ha preso molti spunti da Alice in Wonderland, usandolo come scaletta e punto di riferimento per la sceneggiatura, solo che in Alice in Wonderlnad i perosnaggi erano ben delineati, e c’era una solida sceneggiatura, mentre in questo film non c’è una profonda sceneggiatura, anzi i personaggi sono appena abbozzati e anche male, eccetto il mago. Potremmo dire che questo film sia un misto di Alice in Wonderland e del vecchio Mago di Oz, quindi non ha quasi nulla di suo.
La vicneda si apre all’inizio del Novecento nel polveroso Cansas, dove Oscar Diggs prestigiatore e imbroglione è infelice perchè la sua vita si dovrebbe prospettare quella di un brav uomo, ed è quello che esattamente Oscar non vuole essere, lui vuole essere un grande uomo e vuole compiere qualcosa di grande nella vita, ma la sua vita si prospetta quella di un uomo infelice e disonesto. Per scamapare ad una rissa che lo vede coinvolto, si imbarca su di una mongolfiera, che sorpresa da una tromba d’aria lo trasporeta nel magico mondo di Oz. Qui farà la conoscenza di tre streghe: l’ingenua Teodora, la perfida Evanora (chiaro riferimento alla Regina Rossa) e la buona Glinda (altro riferimento alla Regina Bianca), in lotta tra loro per il comando del regno, e lui dovrebbe combattere l’usurpatrice del trono uccidendola con i suoi poteri magici secondo un’antica profezia, ma lui non ha nessun potere magico come potrà sconfiggere una delle tre sorellle, e sopratutto chi dovrebbe annientare? Imparerà a credere in lui stesso e redimersi dalla sua fama di truffatore e imbroglione, per farlo verrà aiutato da due simpatici assistenti: una bambola di porcellana e una scimmia volante che gli deve la vita.
Ricco dal punto di vista tecnico, le scengorafie però identiche al Mago di Oz, i costumi, la musica molto simile a quella di Alice in Wonderland (e infatti sono entrambe curate da Danny Elfman) e gli splendidi effetti speciali ed un intelliggente uso del 3D, il film però si basa sulla struttura di Alice in Wonderland, copoiandone alla perfezione i meccanismi, abbozzando male e approssimativamente le tre streghe. Tutto sommato il film nonostante ha poco di suo, è tutto sommato più che gradevole ma poteva essere invece un bel fantasy, come lo è stato Alice in Wonderland. Un punto di forza del film è sicuramente l’interpretazione di James Franco, che è risucito ha cogliere parecchie sfumature del personaggio travagliato di Oscar Diggs. Altri sono lo scontro finale, i costumi, le scengorafie e la trasformazione di Theodora. Voto finale: 7.

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