Il 29° lungometraggio di Spielberg e un inno alla sua passione sconfinata per la storia… passione che ci ha accompagnato nei ultimi 35 anni,quest ultimo lavoro a tratti non sembra essere un suo film ma mano che vedi la telecamera seguire con semplice cura le vicende dei protagonisti, testimoni della storia scottante, con una leggera e opaca fotografia come richiamo di quei anni bui quei anni della guerra fredda (siamo nel 57°) vedi il tocco della mano del regista, riprendere i temi più cari, casa patria e famiglia
la storia incomincia cosi nel bel mezzo di una disputa attraverso un uomo (Tom Hanks) combattere per un uomo, anzi due per farli ritornare a casa.
I toni sono freddi ma a riscaldare sono i dialoghi tra l’ avvocato Donovan e il suo cliente basato su un script solido e interessante, fotografia ottima accompagnata da una musica quasi accennata, con il risultato di farne apparire elegante e raffinato
Di norma non scrive una dichiarazione personale ma non potevo non fare il tifo per il personaggio di Mark Rylance di cui evoco ancora la sua bravura per quella spia poco loquace mentre Hanks e Hanks di cui tutti gli uomini onesti si possono rispecchiare nel l’uomo Americano diviso tra lavoro e famiglia è deciso a fare ciò che è più giusto.
Non mancano i temi sul patriottismo, giustizia è libertà…è questo e solo caldo invito per vedere l ‘ultimo di Steven Spielberg, una storia di umanità dedicata a tutti noi!