Il silenzio degli innocenti: la recensione di Revine1995
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Il silenzio degli innocenti: la recensione di Revine1995

Il silenzio degli innocenti: la recensione di Revine1995

Nel 1991 il regista Jonathan Demme, portò sui grandi schermi di tutto il mondo, un film destinato a diventare la base di una storia e di una serie di film che rivoluzionò il genere del thriller: The silence od the lambs.
“Il silenzio degli innocenti” mette in scena una giovane recluta dell’FBI, Clarice Starling (Jodie Foster), che ha la missione di catturare uno spietato serial killer, Buffalo Bill (Ted Levine), con l’aiuto di un altro assassino, Hannibal Lecter (Anthony Hopkins). Hannibal the Cannibal è un uomo che mette in soggezione chiunque gli si avvicini, sia perché quando era uno psichiatra mangiava le sue pazienti, sia perché possiede doti mentali eccellenti con la quale riesce ad entrare nei pensieri più intimi delle persone che lo circondano; questa sua qualità gli permette di sviluppare, nel corso delle conversazioni con la giovane Clarice, un senso di affetto paterno per la stessa, che mentre cerca di catturare Buffalo Bill deve anche sconfiggere alcuni fantasmi del passato come la morte di suo padre e il belato finale degli agnelli prima che vengano sgozzati (da qui deriva il titolo della pellicola).
È da sottolineare che il film vanta 5 oscar (i cinque Oscar più prestigiosi), di questi uno andò ad Anthony Hopkins, che lo vinse recitando solo per venti minuti, ma portando sullo schermo un’interpretazione magistrale, che mette ansia anche allo spettatore (A. Hopkins dichiarò di aver studiato molto per la parte, ispirandosi molto anche a Charles Manson, per il non sbattere mai le palpebre). #RV1995

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