Il solista: la recensione di Stefano94
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Il solista: la recensione di Stefano94

Il solista: la recensione di Stefano94

VOTO: 6,5/10

Steve Lopez è un giornalista del Los Angeles Times in cerca dell’ispirazione per un articolo. E la trova un giorno nella figura di Nathaniel Ayers, un barbone schizofrenico con un talento innato per la musica. Per Steve sapere di più su Nathaniel diventa un ossessione, tanto che comincia a scavare nel passato del senzatetto scoprendo tristi verità.

Il film è tratto dall’omonimo romanzo del vero Steve Lopez, in cui si affronta, oltre al caso di Nathaniel, il problema della povertà che affligge la città di Los Angeles.

Il film è diretto da Joe Wright, regista che per la maggior parte della sua carriera si è interessato più ad adattamenti letterari come Orgoglio e Pregiudizio e Anna Karenina. Qui si dedica sempre ad un adattamento letterario, ma stavolta tratta di una storia contemporanea.

Mirabili sono le interpretazioni di Robert Downey Jr. e Jamie Foxx, rispettivamente nei panni di Steve Lopez e Nathaniel Ayers. Il primo abbandona il solito personaggio spaccone tipico di tutti i suoi film e si dedica ad un’interpretazione più introspettiva, rivelando il talento di cui è dotato. Dall’altra parte c’è un sorprendente Jamie Foxx. Interpretare uno schizofrenico non è una cosa da poco e lui è riuscito perfettamente nell’impresa, regalando al pubblico una performance esplosiva. Tra l’altro ci sono i dialoghi di Nathaniel che ci offrono un pittoresco ritratto del personaggio; infatti a più riprese il musicista si lamenta con Steve del fatto che preferisca dormire per strada che non in una casa, poiché solo immerso nel mondo riesce a sentirsi al sicuro. Questa è una caratteristica fondamentale che traccia un interessante profilo del personaggio.

Un buon film, con una trama lineare e che non annoia. L’unico errore a mio dire risiede nel finale. Per tutto il film vediamo il costruirsi, lo sgretolarsi e il riassemblarsi dell’amicizia tra Steve e Nathaniel, e quando il film arriva al suo epilogo, il tutto viene “rovinato” da un messaggio solidale nei confronti dei senzatetto di tutto il mondo. Non che sia sbagliato come messaggio, infatti mi sono permesso di inserire la parola ROVINATO tra virgolette, è solo che con l’ultimo fotogramma il film cambia faccia diventando quasi di propaganda e non esaltante del valore dell’amicizia.

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