Siamo ben lontani dallo spessore e dalla sobrietà de “Il ponte delle spie” o prima ancora de “L’uomo che sapeva troppo” di Hitchock, pellicole che ricordano entrambe nella trama questa attuale, firmata da Susanna White.
Qui siamo in presenza di un film medio, senza grandi pretese registiche o trovate visive. E tuttavia, vi è una buona fotografia (suggestiva la scena iniziale, col manto di neve), una colonna sonora rilassante, una trama accessibile che non richiede troppi sforzi di concentrazione allo spettatore, e buoni attori. Dopo aver aperto con l’uccisione cruda di un’intera famiglia nel gelido silenzio di un bosco innevato, stile “Gorky Park” (ma ahimè, siamo molto lontani anche da qui), la regista ci catapulta nell’atmosfera calda e sensuale di Marrakesh, dove una giovane coppia inglese in crisi (sia lei che lui sono entrambi affascinanti), tenta di ritrovare l’intesa dopo un tradimento e si imbatte nell’istrionico Dima. Il ricco ed irruento uomo d’affari russo (Stellan Skarsgard) trascina l’ingenuo e spesato professore (Ewan Mcgregor) in un festino a base di champagne e cocaina con l’obbiettivo recondito di formulargli una importante richiesta. Gli chiede il favore (non proprio da poco), di portare ad un membro del MI6, del suo paese (Damian Lewis), una penDrive contenente i nomi e le prove che vedono coinvolti nei loschi traffici della mafia russa, di cui lui fa parte, una serie di uomini politici britannici e non. Il tutto lo fa per cercare di salvare se stesso e la propria famiglia da una fine già scritta e alla quale si vede inevitabilmente destinato per mano dei suoi attuali soci di affari.
Il professore, da cavaliere e uomo d’onore, accetta di aiutarlo e si ritrova coinvolto suo malgrado, insieme alla moglie Gail, donna di altrettanta lealtà e rigore morale, in una girandola di eventi non previsti nel tentativo di portate in salvo Dima e la sua famiglia, che ormai sente come propri amici.
Il film scorre via velocemente, senza particolari colpi di scena o trovate stilistiche. Nel cast spiccano uno Stellan Skarsgard grandioso e sempre all’altezza delle aspettative, lo sguardo un pò spaesato di Ewan McGregor nato per vestire i panni del gentiluomo, e la bellezza esotica di Naomy Harris che aggiunge un tocco di femminilità al tutto.
Nel complesso, la pellicola non dispiace, non annoia con le solite sparatorie da saloon e i primi piani che si soffermano a lungo sul volto dei protagonisti aggiungono profondità laddove la sceneggiatura risulta latitante, rendendo comunque gradevole anche se non memorabile questo thriller vecchio stampo, ispirato all’ennesimo romanzo di successo di John Le Carrè.