Etichettato a lungo come l’Almodovar italiano, Pappi Corsicato più passano gli anni e più spinge sul pedale della satira iperrealista. Il volto di un’altra racconta di una presentatrice televisiva (Laura Chiatti) che in seguito a un incidente d’auto finisce nella clinica di un celebre chirurgo estetico, per altro suo marito (Alessandro Preziosi). Siccome la ragazza è in calo d’audience, i due si inventano la gran trovata: diciamo che sei sfigurata, e tocca cambiarti i connotati. Diciamo che l’intervento avverrà in diretta TV. Diciamo che così ritorni famosa. E intanto, fuori dalla clinica, i “morti di fama” si assiepano in cerca di indiscrezioni foto commenti sbirciate alla diva-mostro.
La bravura di Corsicato nell’impaginazione del film – e scenografie, luci, costumi, musiche da operetta – non si discute, ma decisamente non basta. Una bella fetta di cinema italiano progressista – vedi l’ultimo film di Soldini, Il comandante e la cicogna – sembra essersi convinto che per fotografare la società, per smuovere gli animi, ci voglia la bacchetta, gli autori in piedi sulle cattedre, misure espressive eccessive, d’emergenza. Forse no: forse basterebbe scrivere una storia interessante, recitarla e montarla come dio comanda (un incidente d’auto montato peggio di quello di questo film, si fatica a ricordarlo). Investire sull’intelligenza del pubblico, invece di menare sberle a destra e a manca, dirci cose che sappiamo già, da secoli.
Fiaba moderna, parabola morale, divertimento quasi colto per benpensanti benvestiti, Il volto di un’altra dice poco e lo dice strillando: per lo meno, a tratti, ha una bella voce.
Leggi la trama e guarda il traier del film.
Mi piace
La messa in scena è lussuosa, almeno per gli standard italiani.
Non mi piace
Tv, chirurgia estetica, soubrette deficienti. Ancora questa roba?
Consigliato a chi
Ama il cinema di Almodovar, e vuole scoprire il cinema italiano che gli assomiglia di più.
Voto: 2/5
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