Immortals 3D: la recensione di rocken
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Immortals 3D: la recensione di rocken

Immortals 3D: la recensione di rocken

Un film di azione visivamente affascinante in cui si fa una retorica dell’immagine con un culto dell’apparenza stilisticamente encomiabile che prende per mano lo spettatore intrattenendolo con paio d’ore di sferzante e vibrante estasi visiva cinefila.
Dai mettiamo le carte in tavola, il pezzo forte di immortals è il suo aspetto: un puro capolavoro di visività estetica per gli occhi di tutti coloro che di amore vivono per il cinema action a base di mitologia e l’ostentazione per la sua dolce rappresentazione pittoresca; grazie a questo aspetto caratterizzante e ad un susseguirsi di fatti poco denso di buchi cognitivi e ad interpretazioni attoriali in linea con la causa il film si innalza a degno capolavoro negli spazi del cinema di puro intrattenimento che l’umiltà ha di non pretendere di insegnare molto al prossimo e il cui solo scopo è invece quello di incantare nel profondo gli occhi dello spettatore per due lancette di orologio.
La mitologia greca ne esce rivisitata a più riprese con modi si invadenti ma che però all’interno della pellicola hanno coerenza e forza tali da consentirmi di affermare di essere accorgimenti utili alla causa.
il finale è inconcludente e temporalmente troppo riassunto ma consente di sperare in un sequel per tracciare nuove vie di spudorata e agognata arte visiva.

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