Insieme per forza: la recensione di Andrea Facchin
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Insieme per forza: la recensione di Andrea Facchin

Insieme per forza: la recensione di Andrea Facchin

Dopo 50 volte il primo bacio, Frank Coraci torna a dirigere Adam Sandler e Drew Barrymore (co-protagonisti anche in Prima o poi me lo sposo) in Insieme per forza, nuova rom-com dove gli attori interpretano Lauren e Jim, genitori single che si conoscono a un appuntamento al buio… da Hooters! È un fiasco totale e i due giurano di non rivedersi mai più. Il destino, però, ha altri piani e li porta in un lussuoso resort sudafricano, dove entrambi sono costretti a una convivenza forzata con le rispettive famiglie.

Lauren e Jim sono le due metà di una fotografia ancora in fase di sviluppo nella camera oscura: si completano a vicenda, ma sono troppo impegnati a gestire i propri figli (3 femmine per lui, 2 maschi incontrollabili per lei) per scoprirlo da soli. La loro è una chimica che si forma strada facendo, e  Barrymore e Sandler riescono a renderla più che credibile. Il feeling tra i due attori non si è esaurito a distanza di dieci anni, anzi si è (r)affinato ulteriormente. Sono loro a dare ritmo al film, sapendo quando accelerare con botta e risposta ironici e pungenti, o rallentare, facendo leva sul romanticismo. Che non sarà dolce e frizzante come quello di 50 volte il primo bacio, ma condisce comunque al meglio una commedia per famiglie godibile, sebbene non aggiunga nulla di nuovo al genere in quanto a gag o trovate narrative (eccezion fatta per un Terry Crews esilarante nei panni del capo animatore del villaggio).

All’interno di una sceneggiatura che scorre lineare e prevedibile come sono le favole d’amore, il valore aggiunto sta nel ruolo affidato alla Barrymore, che riesce a bilanciare l’esuberante comicità di Sandler quanto basta per non farla risultare eccessiva e sgradevole. Troppe volte, in carriera, il comico americano è rimasto fedele al suo stile comico grossolano, demenziale e frenetico, che per irriverenza si avvicinava al modello Farrelly. Senza accorgersi, però, che ha toccato i momenti più alti della sua filmografia con i titoli in cui si è più allontanato dal suo standard, per virare sul drammatico (Reign Over Me), la commedia agrodolce (Funny People) o quella romantico-grottesca di Ubriaco d’amore, film di Paul Thomas Anderson che gli è persino valso una nomination ai Golden Globe. In Insieme per forza la comicità di Sandler colpisce proprio perché rifugge dai vari Mr. Deeds, Weekend da bamboccioni, e quei titoli fotocopia di cui si è reso protagonista negli ultimi anni, perché abbraccia una sobrietà quasi inedita, che ben si adatta a un padre impegnato a crescere da solo tre figlie, con tutto ciò che questo comporta.

Pertanto, ci permettiamo di dare un consiglio a Mr. Sandler: ogni volta che può, chiami la sua Drew e divida il grande schermo con lei, capace com’è di tirargli fuori il meglio. Oppure si alleni a tirare il freno a mano nelle sue performance, provando a cimentarsi anche con qualcosa di diverso. A meno che non sia più interessato ad ampliare la sua collezionare di nomination ai Razzy Awards.

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Mi piace
La chimica tra Drew Barrymore e Adam Sandler, le gag con protagonista Terry Crews e il modo in cui è stato gestito l’intreccio tra le due famiglie.

Non mi piace
La storia prevedibile e una regia che preferisce andare sul sicuro, rispettando i cliches del genere.

Consigliato a chi
A chi ha 50 volte il primo bacio nel cuore e cerca una commedia per famiglie senza grosse pretese.

Voto: 3/5

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