VOTO: C’è troppo Iron Man in Iron Man 3.
Signore e signori, diamo inizio alla fase 2. Questa più o meno dev’essere stata la frase pronunciata da Kevin Feige, presidente di Marvel Studios, appena dopo il successo di The Avengers. Con un incasso di 1,5 miliardi di dollari in tutto il mondo, mi piace immaginare tutto il team di sceneggiatori, creativi, produttori ecc riuniti ad un unico tavolo di brainstorming, eccitati tanto quanto una donna con carta di credito illimitata dentro ad un negozio Louboutin. Sarebbe certamente un tavolo su cui poter lavorare all’infinito visti i centinaia di personaggi appartenenti all’universo Marvel, o forse sarebbe meglio abituarsi a chiamarlo universo Disney (quelli di Lost avrebbero pagato pur di giocarsi la carta Topolino nella serie, ma a quanto pare, il viaggio nel tempo creava meno problemi di copyright). Una cosa è certa, Iron Man 3 è il primo pezzo del puzzle in questa fase e, secondo molti sondaggi, è anche uno dei film più attesi nel 2013, superando addirittura il Superman di Snyder e Nolan (come osate!!!). Preso dall’entusiasmo, commetto un errore che decisamente non è da me, compro gli unici biglietti liberi in quinta fila dallo schermo nella sala Imax 3D. Sai di aver sbagliato, come quando ti siedi in prima fila al circo e sai che arriverà il numero con la gabbia delle tigri (avete mai visto in che direzione riescono a fare pipì da sedute?), ma non importa, l’entusiasmo vince sul rischio di convulsioni.
La storia è collocata temporalmente dopo i Vendicatori, e l’episodio di NY continua a perseguitare Tony Stark (Robert Downey Jr) con crisi di panico talmente forti da spaventare a morte il supereroe e renderlo per la prima volta “umano” e vulnerabile. Nel terzo e probabilmente ultimo capitolo, frutto della combinazione tra due storie a fumetti differenti, Iron Man si ritrova chiamato all’azione su più fronti. Dal Medio Oriente, un terrorista senza scrupoli, detto il Mandarino (Ben Kingsley – Ghandi, Hugo Cabret), dopo aver seminato panico e morte in diverse zone degli Stati Uniti, ruba i riflettori a Tony Stark e lo costringe a piegarsi radendo al suolo la sua villa di Malibu. Inoltre il miliardario, costantemente in pena per la sicurezza di Pepper (Gwyneth Paltrow – Sliding Doors), prima di rialzarsi deve fare i conti con il suo passato. Tredici anni prima, durante un capodanno svizzero, Stark si intratteneva con la bella Maya Hansen (Rebecca Hall – The Prestige), mentre lasciava sul tetto in vana attesa il visionario Aldrich Kilian (Guy Pearce – Memento) desideroso di contare Tony tra le fila degli scienziati da lui diretti. Entrambi torneranno, mettendo i bastoni tra le ruote al genio showman.
Questo film rappresenta uno spartiacque tra le due fasi, e come tale, vede diversi cambiamenti tra cui il cambio di regia. Il creatore dei primi due episodi, Jon Favreau, rimane nella saga come attore, ma lascia il posto da regista a Shane Black. Un nome molto conosciuto nel mondo action per aver scritto Lost Action Hero e la saga di Arma Letale, ma un azzardo se si pensa che non ha praticamente esperienza di regia, fatta eccezione per Kiss Kiss Bang Bang. Marvel non è certo nuova a questo tipo di operazione, per esempio Joss Whedon prima di The Avengers non aveva alle spalle la direzione di grandi film, ma questa volta, il risultato non sembra lo stesso.
Sto per dire un’eresia, difficile da ammettere come lo sarebbe per il Dr House ammettere di essere un drogato, ma Iron Man 3 non mi ha convinto fino in fondo.
Credo che Shane Black abbia molto a che fare con questa dichiarazione. La regia è caotica, soprattutto nelle scene di azione, molto confuse. Ho avuto come la sensazione per tutto il tempo che la pellicola fosse un po’ grezza, uno stile vecchio e a tratti televisivo. La sceneggiatura è troppo carica di idee messe assieme, con il risultato che molti spunti interessanti (ad esempio la figura di Iron Patriot impersonato da Don Cheadle) vengono solo accennati, lasciando tanti, troppi perchè. E’ vero che dopo i Vendicatori bisognava cercare di alzare il livello, ma il nuovo Iron Man prende una piega anche troppo sci-fi, tanto da sembrare più di una volta una puntata del telefilm Smallville piuttosto che la pellicola più attesa dell’anno, complici anche dei cattivi con uno stile visto e rivisto (non sto parlando dei terrificanti capelli mechati alla Nash Bridges che porta Guy Pearce). Nella pellicola compaiono alcuni filmati modello tg/real tv che mostrano le terribili azioni compiute dal Mandarino e ricordano i filmati e la tecnica di Paul Verhoeven per il suo Robocop (guarda caso Arma Letale porta lo stesso anno di nascita, 1987).
Shane Black arriva da quel periodo e pare ci sia rimasto.
Tralasciando la colonna sonora stile Kill Bill, non sono sicuro, ma credo abbiano cambiato il doppiatore di Jervis, fa uno strano effetto, come se ti cambiassero la voce del tom tom.
Iron Man è un supereroe anomalo, non c è dubbio, ma in questo film si perde un po’ di identità, non si capisce più se a fare la differenza sia lui che indossa un armatura o l’armatura che è indossata da tutti (Alonso che guida una Ferrari o la Ferrari che si fa guidare da tutti, Kim Basinger che accavalla le gambe o le gambe di Kim Basinger che si fanno accavallare da tutti…e cosi via). Insomma c’ è troppo Iron Man in Iron Man 3 (il mio cane è l’unico che non ha indossato l’armatura), e visto che ormai il paragone con il Batman di Nolan dev’essere fatto, dopo un Tony Stark piegato dal male e pronto a rialzarsi, mi viene da fare una riflessione: uno dei tanti motivi che hanno reso grande The Dark Knight Rises sono i minuti in cui si vede Bruce Wayne con il mantello, pochissimi, rispetto alle quasi 3 ore di capolavoro. Lo stesso vale per film come Lo Squalo, la sola presenza marcata da barili galleggianti ha terrorizzato generazioni (io non faccio tutt’ora il bagno nell’acqua alta e risalgo dalle scalette come se qualcosa mi stesse per afferrare da dietro). Con questo non voglio dire si debba essere spaventati dal Mandarino ogni volta che si va a mangiare cinese o sperare che ci sia Iron Man di fianco al proprio volo di linea nel caso qualcosa andasse storto, ma semplicemente che il troppo stroppia.
Concludo questo eterno ed illeggibile scritto consigliando a Black di evitare di scegliere nuovamente il periodo natalizio per una storia da lanciare sul mercato ad aprile! Per me il Natale significa Una Poltrona Per Due e Mamma Ho Perso L’Aereo da vedere tra il 15 ed il 26 dicembre, punto. Concedo solo un po’ di Billy Bob Babbo Bastardo Thornton qua e là, ma per tutto il resto dell’anno il Natale è irritante, figuriamoci prima dell’estate.
COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)
-Gwyneth Paltrow è la donna più odiata secondo Star Magazine. Sono sicuro sia dovuto alla frangia
-Springfield allora esiste davvero
-I titoli di coda con sorpresa annessa, renderebbero meno noioso l’hobby di Bart (Santa Maradona)
-Gli americani continuano ad avercela con il Pakistan, non avranno fatto in tempo a scambiare i pakistani con i coreani
-Niente Iron Man 4. Più probabile un Iron Man 1
-Ci sono un sacco di padri che giocano al gratta e vinci, o escono a comprare i funghetti, Albanese docet
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