L’eroe caduto.
Partiamo dal presupposto che si, leggo i fumetti e che si, amo il cinema in maniera sconfinata e a volte quasi compulsiva e, per tanto, non sono un calssico “Hater” anzi, se si può usare una parola per definire il mio rapporto con i cinecomics è FANBOY.
Detto questo, passo a parlare di una delle più grandi delusioni dell’ anno. Iron Man di Shane Black mi aveva fomentato come pochi film. Già da quei due minuti di trailer si poteva intuire come il regista voleva lanciarsi in una visione ddel nostro Tony Stark, la maturazione del personaggio dopo gli straordinari eventi che lo avevano coinvolto nel progetto Avengers, spingendolo quasi a morire per proteggere la terra da una minaccia enorme e potenzialmente mortale. La prima sfida di questo Iron Man 3 era quella di confrontarsi al film di Whedon, non, per la spettacolarità (Cavolo, parliamo di una squadra di supereroi interi in confronto ad un singolo personaggio) ma per far confluire la trama dell’ uomo di latta verso un futuro più maturo e dark, missione nella quale la pellicola ha miseramente fallito.
La trama, tratta liberamente da Extremis, si dilunga per due ore e dieci minuti, nei quali possiamo notare il solito schema a cui ci aveva abituato Favreau, un Iron Man ricco di gag e di azione ma, mentre con Black abbiamo un interesse maggiore verso l’ uomo sotto la maschera, con Favreau, si avevano scene alla Badass con la suit sempre in bella vista.
Il punto è, che non basta mostrare gran parte del film Tony Stark, con i suoi problemi e attacchi di panico per dare quel tono di maturità e spessore e lasciarsi alle spalle quella dose esagerata di battute e gag che si notava marcare in maniera negativa il secondo capitolo della saga.
Il trailer d’ altronde, ci mostrava immagini e parole montate per far capire che era questa la piega presa dalla saga, un film epico, senza compromessi, esplosivo, esilarante e maturo, una svolta alla Dark Knight tanto per intendersi, pensiero che poi, in fin dei conti, mi aveva entusiasmato non poco.
La vera insoddisfazione, sta proprio nel fatto che gli elementi per fare quanto detto sopra c’ erano tutti. Tony tormentato, Il classico discorso patriottico del President, Iron Patriot, la pepper, le esplosioni, i gozziglioni di armature e sopratutto il Mandarino, un villain di un certo spessore, carismatico e spietato, un occasione per dare alla saga qualcosa che mancava nei precedenti capitoli…e invece? Ci ritroviamo fra le mani un film polpettone, con battute non invasive ma scontate, un Ben Kingsley davvero sprecato per un colpo di scena (Lo si può definire così?, io, la verità sul Mandarino l’ avevo capità già prima della fine del primo tempo e già, incominciavo ad imprecare dentro di me)…un patetico tentativo fallimentare che porta solo a domandarsi il perchè di tutto questo.
Ovvio, c’è anche qualcosa di buono, a partire dalle scene d’ azione, molto ben realizzate per quanto relativamente poche e, una trama rivolta ad argomenti attuali, almeno in parte. Tutto il resto? Io dico che non basta far vedere due pezzi di armatura che volano e qualche sparatoria per far di questo film un degno esponente del cinecomic attuale e sopratutto, il film non porta avanti la saga del supereroe di latta ma, a mio parere, fa decisamente più di qualche passo indietro, denotando, sempre che questa sia la fine….una conclusione che di epico ha ben poco, il film sà quasi di commedia e non è precisamente quello che doveva essere, o almeno credo.
In conclusione, amarezza e delusione, ci penserà la DC a farmi rialzare il morale conil suo Uomo D’ acciaio? Mi auguro di sì, tuttavia mi piange il cuore ad uscire dalla sala insoddisfatto e amareggiato per un film tanto atteso. Bocciato ahimè, su quasi tutti i fronti.
Voto: 2/5
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