Irrational Man: la recensione di JAMovie
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Irrational Man: la recensione di JAMovie

Irrational Man: la recensione di JAMovie

Era iniziato tutto con “Match point”, sempre diretto dal maestro Allen, nel mezzo abbiamo avuto colui che è quasi ( magari per qualcuno c’è riuscito ) stato capace di legittimare a pieno l’omicidio, ovvero Dexter Morgan, ed il cerchio, per ora, si è chiuso con “Irrational man”, uscito da poco nelle nostre sale.
Tralasciando per un attimo il buon Dexter, dobbiamo focalizzare l’attenzione sulla similitudine delle due pellicole di Allen, quella del 2005 con protagonisti la Johansson e Jonathan Rhys-Meyers e quella appena uscita in sala dove il duo al timone è la coppia Joaquin Phoenix / Emma Stone.
Un tema comune ad entrambe le pellicole, quello dell’omicidio, omicidio come mezzo visto per rimanere aggrappati ad un qualcosa, ad un certo status, lo status di benestante per il maestro di tennis Chris, e lo status di uomo vivo e lucido per il professore di filosofia Abe Lucas.
Se in “Match point” però eravamo in pieno in un thriller con la T maiuscola, ed il livello di tensione era sempre alto, dal primo all’ultimo minuto, in “Irrational man” Allen ha voluto utilizzare a pieno il titolo della pellicola per dare l’input alla nuova atmosfera, ovvero quella più leggera, quasi da commedia, e molto surreale, di un professore di filosofia stimato nel suo ambiente che però non ha più da tempo uno stimolo per vivere, e che grazie all’incontro con una sua allieva, la rossa Jill (Emma Stone), ritrova in parte quella voglia di vivere, di andare avanti, nella vita, nel lavoro, in amore, che da tempo aveva perso.
Surreale perchè la vera miccia che rinvigorirà il professor Lucas oltre all’incontro con Jill, sarà una strana conversazione di cui i due sono casualmente spettatori interessati all’interno di un bar, e che metterà l’uomo di fronte ad una scelta, etica, morale, esistenziale, proprio come quelle da lui tanto studiate ed insegnate ai suoi alunni nelle tante lezioni di filosofia.
L’omicidio, l’omicidio come resurrezione, come ritorno alla vita, come mezzo salvifico, è un qualcosa che a molti suona strano, malato, irrazionale appunto, perchè da sempre etichettiamo questa parola come un qualcosa di sbagliato, e di mai giustificato.
Molti di questi aspetti li ricordiamo in “Match point”, anche se in quella pellicola l’atmosfera tutta era molto più chiusa e drammatica, forse perchè più razionale e calcolata, mentre in “Irrational man” troviamo questo tema affrontato con una leggerezza che quasi stona, forse fuori luogo, ma non poi tanto se pensiamo che ad essere protagonisti sono un professore un po’ “pazzerello” e col vizio dell’ alchool ed una giovane studentessa innocente ed ingenua ma neanche tanto.
La musica stessa tende a dare un tono più leggero alla vicenda, che di per sè non è affatto positiva. Il ritmo è più lento all’inizio, ma poi c’è il twist, quella conversazione origliata al bar, che scatena tutto, e ci prepara per la seconda parte della pellicola che aumenta anche se non di molto il ritmo, la tensione, e la drammaticità. Molto dialoghi, e questo non ci stupisce visto che abbiamo come protagonisti un professore di filosofia ed una sua allieva, ed altri elementi tipici di “Match point” che tornano fuori : la casualità, che in quel film era stata impersonificata dall’anello, ora viene rappresentata dalla torcia, una torcia vinta con un intuizione, con fortuna, quella fortuna che però da buon Faust esigerà più avanti il suo tributo, mettendo sempre e comunque l’uomo al centro di tutto, artefice dei suoi successi, e dei suoi insuccessi.
Buone le prove dei due attori principali, Phoenix e la Stone, anche se non è tanto la loro interpretazione a dare quel più alla pellicola ma è proprio la sceneggiatura ed il tema affrontato che le danno quel valore aggiunto. E che, cosa che un buon film dovrebbe sempre scaturire nello spettatore, ci lascia con molte domande, con dei pensieri da fare e sviluppare, intorno ad un tema, quello dell’omicidio visto come un qualcosa di salvifico, su cui si possono fare molteplici discorsi, senza poi mai arrivare ad una sentenza finale. Qualcosa di diverso con “Match point! il film ce l’ha, ma questo lo lasciamo alla visione, che il Biondo in particolare, ma lo staff di JAMovie in toto, consiglia ad ognuno di voi.

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