“Italiano medio” (2014) è il primo lungometraggio del regista-attore Maccio Capotonda.
Il film ‘italiano-medio’ è una corpulenta metafora oramai in disuso e non ha nessuna voglia di esprimersi ad un livello (appunto) dignitoso: ciò che conviene è fare in fretta, approfittare del soggetto di turno, appiccicarlo al personaggio che di voga pare persuaso (naturalmente soggetto e personaggio si possono inter-scambiare per chi desidera fare giochi e contro giochi), inviare in un perditempo. girare, frullare , stordire l’instupid(it)o spettatore e schiumare (non certo rabbia ci mancherebbe) per operazioni (mal) riuscite(insieme) per adoperarsi a pagare un biglietto di traversata confine del ridicolo (del peggio al peggio in un peggior gioco del mai barare) o per meglio dire del non-cinema.
Personaggio televisivo (ennesimo) che vuole mostrarsi oltre e ci riesce al contrario (di quello che sembrava e di quello che non è…). O meglio in un film raffazzonatissimo, becero, scombinato, futile e salomonicamente seccante(issimo)..lo spettatore è rimasto tra gli spauritissimi (meno di dieci)…per accendere le luci della fine proiezione (sic…). Con la produzione di Marco Belardi (vedasi ‘Amore 14’, Immaturi’ e ‘Tutta colpa di Freud’…) la gestione è sicura e anche la distribuzione di una Medusa ‘meraviglia’…promette quello che mantiene… (ad ognuno il suo)..
Miseramente allusivo nella voltagabbana del personaggio telefonato come non mai;
Antesignano ultimo di un cinema miserevole e capziosamente ammiccante all’ennesima potenza;
Costruzione architettonica di un mausoleo indipendente per i posteri dell’ardua sentenza;
Contro di contro che di contro fai il conto per un contro-conto dei contro-idioti (ahi noi…se siamo oltre all’impossibile);
Isterismo filmico di scurrilità convincente per un volto che s’alza ai livelli di medaglie ad honorem;
Ombelico mediatico al centro del mondo cine-spudorato-ispessamente ideologico-oltre ogni misura!;
Capperi che film da gustare (senza…capperi suggeriva Totò…scomodarlo è da…) e da scaricare subito…(rimani che rimani per non rimanere nel resto dei resti);
Atrocemente saccente per lo sberleffo dell’italiano che di voce qualcuno cantava (il nome riecheggia ma la voce non è del napoletano di cui sopra…);
Postate il post, impostate il posteggio, imparate il mestiere per impastare della buona pasta che un primo siffatto fa pensare ad un dolce succulento…mi sono sbagliato nel mio delirio totale…;
Accade che quello che t’aspetti, il becero contraddistinto s’erge come racconto sociale senza infamia e con lode agguerrita (…chi vuole s’accomodi per il seguito….arriverà…del bello successivo);
Tronismo… al cuore di ogni pomeriggio televisivo sputando parole i inalberando peto-mania di gran saggezza…;
Oh che film ho visto che disdice ogni verbo aggettivante e qualsiasi aggettivo conturbante…;
Nulla da dire se l’anti-cinema è questo perché ogni chiosa di rivalutazione fa da paria ad ogni filmino familiare di compleanno (…specchio. ‘specchio’.. delle mie brame chi è il film più bello nel tuo ‘segreto’…);
Dimmelo senza paura perché dell’obbrobrio ti sei fermato e pur di non fermare anche di uscire prima;
Ardito-samente finisco per dire che ogni gusto è gusto ma ridere non mi sembra perché il riso vero è di altra pasta…
Voto: 3.
© RIPRODUZIONE RISERVATA