Prendi due nomi: Clint Eastwood e Leonardo DiCaprio. Mettili uno alla regia e uno nei panni del personaggio principale e il risultato sarà un tipico film da candidatura all’Oscar.
“J.Edgar” già solo con questi due grandi nomi del mondo del cinema ha fatto terno al lotto, quindi un risultato positivo era quasi scontato.
Questa volta DiCaprio si è cimentato in un film storico basato su una storia vera.
John Edgar Hoover è il direttore dell’FBI e la pellicola attraversa tutti i suoi anni nel Federal Bureau of Investigation, tutte le controversie che ha dovuto affrontare, la sua vita privata e la sua presunta omosessualità, fino ad arrivare ai tempi di Kennedy.
Edgar, così si fa chiamare dalle persone a lui care, può vantarsi di aver rivoluzionato il metodo di investigazione. Non si è fermato di fronte a niente, sebbene all’epoca fossero tutti scettici, e ha perseguito le sue idee, portando così alla cattura di moltissimi malviventi, nonostante questo gli abbia procurato anche parecchie inimicizie. E’ stato infatti lui il primo ad introdurre il riconoscimento mediante le impronte digitali, ad esempio.
Nel film la storia è ambientata negli anni ’60/’70 in cui Edgar è impegnato nella stesura delle sue memorie, e per mezzo di queste si è continuamente proiettati in numerosi flashback (più o meno intorno agli anni ’20) che ci permettono di vedere con i nostri occhi la sua storia.
Ad una prima impressione di fronte al trailer si potrebbe pensare che si tratta del solito “mattone” di 2 ore che possono apprezzare degnamente solo degli esperti critici cinematografici, ma così non è. Il film non è minimamente pesante, anzi ogni tanto strappa anche qualche sorriso, e affronta una storia assolutamente interessante, per chi ovviamente è intrigato dal mondo dell’investigazione.
La performance di DiCaprio è stata ottima. Non c’è che dire, dai tempi di “Titanic” non ha fatto altro che migliorare e migliorare. Ci ha permesso di capire alla perfezione il personaggio che ha interpretato.
In definitiva darei al film un bel 8,5 da smistare fra gli attori (degna di lode infatti anche la performance di Armie Hammer nei panni di Clyde Tolson e ovviamente anche quella di Naomi Watts), la regia e la sceneggiatura, perchè tutti insieme hanno potuto creare questo splendido capolavoro.
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