Jersey Boys: la recensione di Tim_DarkShadows
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Jersey Boys: la recensione di Tim_DarkShadows

Jersey Boys: la recensione di Tim_DarkShadows

Nonostante gli anni passino l’instancabile Clint Eastwood pur avendo superato gli ottant’anni continua a realizzare e a dirigere regolarmente ottimi film. Con ogni pellicola che sforna fuori il suo stile rinasce, dando sempre vita a pellicole vibranti e emozionanti. Quindi dopo aver dato modo a Di Caprio di fornire un’ottima performance con “J. Edgar”, Clint torna dietro la macchina da presa dirigendo una commedia musicale, tratta dall’omonimo musical di Brodway, ma Eastwood non realizza un musical bensì un’opera profonda che si concentra molto sulle vite dei suoi protagonisti, e sul contesto sociale in cui essi vivono con un brio e una carica nuove per il suo regista, ma basta il suo nome in cartellone per assicurare un ottimo film, e anche questa volta Clint Eastwood non ha sbagliato pellicola, anzi.

Quattro ragazzi cresciuti per strada nel New Jersey, Frankie Valli, Bob Gaudio, Tommy DeVito e Nick Massi, la cui vita barcolla tra la malavita e il canto, decidono di unirsi e formare una band, nota come i Four Seasons per salvarsi da una città che non offre loro nessuna speranza per il futuro, se non quella di entrare anch’essi in circoli malavitosi. Dopo anni i quattro ragazzi riusciranno a esibirsi davanti a un pubblico entusiasta e a incidere i loro primi dischi e successi, ma il successo porta anche molti problemi, di natura economica e familiare, che dovranno superare per continuare a incantare intere platee.

Non è mai facile trarre da un musical un film, e Eastwood punta molto di più sulla realizzazione di una sorta di “dietro le quinte” del gruppo, scavando nelle vite dei suoi quattro membri, ma come ogni commedia musicale che si rispetti non manca una splendida e incantevole colonna sonora, in cui i pezzi cantati dal gruppo sono interpretati dai quattro interpreti, un quartetto formidabile, capace di creare un’ottima alchimia sullo schermo, e nonostante siano tutti alla loro prima esperienza cinematografica riescono a regalare comunque performance attoriali molto emozionanti, tra cui spiccano Erich Bergen e Vincent Piazza. Ma non manca anche un volto noto tra il cast della pellicola, infatti la presenza di Christopher Walken giova non poco alla pellicola, il quale regala, dopo interpretazioni sotto le righe, una performance magistrale, dimostrando che può donare ancora molto al cinema. Il ritmo e la messa in scena sono molto diverse da quelle solitamente utilizzate da Eastwood, ma che si rivelano alcuni dei punti di forza maggiori del film, la sceneggiatura non scende mai nel macchiettistico o nella retorica, e le scenografie, il trucco e i costumi richiamo e rispecchiano perfettamente gli anni in cui il film è ambientato. Sicuramente “Jersey Boys” non è il miglior film di Clint Eastwood degli ultimi anni ma di certo è un ottimo film degno del suo regista, che si piazza comunque tra i suoi film più riusciti, prova che Eastwood può regalare ancora emozioni forti nonostante l’età.

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