Il virtuosismo stilistico di Ritchie affont’il fantasy e toppa, non l’esalta ma ne tarpa le ali con un’action caotica prima fastidiosa e alla fine disastrosa. Law che mett’il broncino per caratterizzare il proprio personaggio da villain è il max dello sforzo di sceneggiatura. “Dove c’è un veleno c’è un rimedio”: il pubblico che ha disertato le sale pare averlo trovato.
© RIPRODUZIONE RISERVATAKing Arthur – Il potere della spada: la recensione di Mauro Lanari
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