La battaglia di Hacksaw Ridge: la recensione di AB_Productions
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La battaglia di Hacksaw Ridge: la recensione di AB_Productions

La battaglia di Hacksaw Ridge: la recensione di AB_Productions

“La Battaglia di Hacksaw Ridge” è il quinto film del grande attore e ottimo regista Mel Gibson, che torna alla regia dopo ben 10 anni dopo il criticatissimo “Apocalypto”, regista che ha diretto ottimi film: la sua opera prima è stata “L’Uomo Senza Volto” (il mio preferito dei suoi film) e poi ha realizzato due grandi film come “Braveheart” e “La Passione di Cristo”. Ma ora torniamo al film di oggi.
“La Battaglia di Hacksaw Ridge” racconta la vera storia di Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza ad ottenere la medaglia al valore, un giovane ragazzo che durante la Seconda Guerra Mondiale decide di arruolarsi perché vuole difendere anche lui il suo Paese, ma che per fede religiosa non vuole utilizzare nessun tipo di arma. Ma non vi dico altro perché, è vero che è una storia vera e quindi basta guardare su Wikipedia per capire chi è stato Doss, ma per noi europei è una storia poco conosciuta è quindi non voglio rovinare la visione del film a chi non l’ha visto.
Il cast del film è composto dal protagonista interpretato decisamente molto bene da Andrew Garfield, che dopo avermi stupito in “Silence”, mi stupisce anche questa volta realizzando secondo me un’ottima prova. Questo dimostra, non solo a chi come me l’ha criticato per quell’orribile “The Amazing Spider-Man”, che quest’anno si è dato decisamente da fare e in questi suoi ultimi due film si è impegnato molto e ha scelto anche bene da chi essere diretto. Curioso il fatto che Garfield interpreti due personaggi che si trovano all’interno di un Giappone ostile, prima in “Silence” e poi in “Hacksaw Ridge”, due film che in modo assolutamente diverso trattano il tema della fede, della religione. Devo dire che Garfield mi è piaciuto di più in quest’ultimo film dove interpreta un giovane ragazzo che, come vi dicevo in precedenza, è deciso ad andare in guerra perché vuole a tutti i costi proteggere ed aiutare il suo Paese, salvando vite umane ma senza uccidere. E Garfield si cala perfettamente nella parte riuscendo a far emergere le sue qualità attraverso questa fantastica interpretazione che gli è anche valsa, giustamente, la nomination agli Oscar 2017. Tra gli altri personaggi troviamo il padre del protagonista Tom Doss, interpretato dal grandissimo Hugo Weaving, probabilmente uno dei personaggi più interessanti e che ha un ruolo chiave nel film: è il personaggio che secondo me rappresenta in parte il pensiero del regista, il quale lo utilizza per mostrare a noi pubblico la sua idea, il suo punto di vista. E Weaving è fantastico, mi sarebbe piaciuto però vederlo di più, anche perché poteva essere interessante inserirlo nel finale quando invece nella seconda parte sparisce completamente. In più sembra che rappresenti il regista perché il personaggio ha dei problemi di alcol, come è successo realmente a Mel Gibson, ed attraversa un momento di crisi, come appunto è accaduto al regista, il quale è stato molto criticato per i suoi lavori e che decide di tornare con un film che parla anche a tratti del tema della redenzione, del riscatto, un riscatto vero e proprio per se stesso. Inoltre nel cast troviamo anche Sam Worthington che interpreta il Capitano Glover, attore che sembrava essere sparito dal panorama cinematografico, dato che l’unica interpretazione degna di nota è stata quella in “Avatar” film del 2009. Poi abbiamo Vince Vaughn che interpreta il Sergente Howell: anche lui realizza un buona prova, nonostante io l’ho apprezzi di più nei ruoli comici, ma forse è perché sono abituato a vederlo in film di quel genere. In “Hacksaw Ridge” mi è piaciuto a tratti, si cala bene nella parte del Sergente duro e che mette a dura prova i suoi soldati, però non ho apprezzato il fatto che spesso risulta poi essere più tenero; peraltro mi ha stupito nella seconda parte, perché invece l’ho trovato perfetto quando la storia si sposta in Giappone e quando inizia la parte della battaglia. Infine c’è Teresa Palmer che interrata Dorothy Schutte, la ragazza di Desmond, un personaggio che però si perde e che secondo me poteva incidere di più.
“La Battaglia di Hacksaw Ridge” è sicuramente un “war movie”, ma non solo, come vi ho detto prima tratta anche il tema della fede e in parte quello della redenzione. Molti l’hanno criticato definendolo solamente come la solita americanata patriottica, ma vi assicuro che non è così. Anzi, racconta il lato più brutto della guerra, ci mostra com’è violenta e cruda, il tutto reso alla grande dalla favolosa regia di Mel Gibson, che dimostra le sue grandi qualità quando si trova dietro la macchina da presa. Inoltre c’è una fantastica fotografia, l’elemento che mi ha colpito maggiormente, una fotografia composta da toni spenti, tonalità che si muovono tra il marrone, il grigio e il verde, l’unico colore che crea contrasto è il rosso, che assume due tonalità: una più accesa con il fuoco e una più spenta con il sangue. Non il solito sangue rosso sgargiante a cui siamo abituati, ma un sangue più sporco, che ho trovato molto realistico da punto di vista visivo. Infine ho trovato che tutti gli attori sono, come dicevo prima, sempre in parte, questo soprattutto perché i personaggi secondo me sono stati scritti e caratterizzati bene, in particolare il protagonista e il padre, interpretati da Andrew Garfield e Hugo Weaving, i due attori migliori del film, per me.
“La Battaglia di Hacksaw Ridge” però ha anche dei difetti, degli aspetti negativi, come ad es. secondo me la prima parte del film, che si concentra molto sulla presentazione dei vari personaggi, alcuni dei quali poi spariscono completamente nella seconda parte, decisamente migliore quest’ultima sia dal punto di vista del ritmo sia dal punto di vista tecnico e visivo. Inoltre al cinema dove sono andato a vederlo c’è stato l’intervallo e questo ha accentuato la cosa, le due parti mi sono sembrate quasi due film diversi: questo però probabilmente anche per il fatto che Gibson ha dovuto rispettare eventi realmente accaduti, non poteva sicuramente prendersi troppe licenze e cambiare l’andamento dei fatti. Un’altra cosa in parte negata per me è il finale: il film poteva decisamente finire prima e si poteva evitare un finale un po’ banale, tipico per questo genere di film. Comunque per me, nonostante i suoi difetti, resta un buon film e il mio voto generale è un 8, anche perché mi ha stupito, nonostante il ritmo una po’ lento nella parte iniziale, ma Gibson con la seconda parte crea qualcosa di spettacolare, il modo in cui ci mostra l’orrore e la devastazione della guerra è incredibile. Il fatto che secondo me si veda il tocco del regista è il motivo principale del mio voto.
Insomma “La Battaglia di Hacksaw Ridge” (che vi ricordo che prende il nome dal soprannome che gli americani diedero alla parete da scalare per arrivare sul campo di battaglia)  è un ottimo dramma bellico, un film molto emotivo, drammatico e piuttosto esplicito, che “nasconde” una forte critica alla guerra e alla violenza. Il film rappresenta un vero e proprio riscatto per Mel Gibson, che torna alla regia secondo me alla grande, dopo il flop fatto con “Apocalypto”. Con “Hacksaw Ridge” torna a far parlare di se in positivo, torna nel panorama Hollywoodiano e si guadagna l’attenzione dell’Academy e la nomination a Miglior Regista e per il Miglior Film (6 in tutto).

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