Torna al cinema un cult degli anni ’80: Evil Dead da noi La Casa. Il regista di questo remake è l’esordiente Fede Alvarez, Uruguaiano; non mancano però gli storici nomi che contraddistinsero la trilogia: Sam Raimi, Bruce Campbell e Robert Tapert (regista e sceneggiatore, protagonista e produttore).
Cinque ragazzi Mia, tossicomane, suo fratello David, la sua fidanzata Natalie, e due loro amici: l’infermiera Olivia e il professore Eric si riuniscono nella casa della famiglia dei primi due per passare qualche giorno in tranquillità e cercare di disintossicare Ma. Le cose non vanno come avevano previsto: i ragazzi trovano una botola nel pavimento che porta ad un seminterrato dove trovano degli oggetti per una specie di rituale e un libro molto strano che contiene informazioni su come riportare in vita i morti; Eric legge alcune insolite parole dal libro è l’inizio dell’incubo per i ragazzi.
Innanzitutto è necessario specificare che questo non è proprio un remake ma un reboot: in questo caso il film riunisce i primi due lungometraggi della trilogia, The Evil Dead (1981) e Evil Dead II: Dead by Dawn (1987).
Il film quindi ha alcune similitudini e citazioni delle precedenti pellicole che gli amanti del cult horror riconosceranno e apprezzeranno. Dal punto di vista del montaggio è presente la soggettiva e le panoramiche per mostrare il demone che si aggira nel bosco e i raccordi su particolari di gambe o braccia che vengono amputate; in generale un uso sapiente del montaggio per creare suspense in ogni scena fino al colpo di scena (e di accetta) successivo. Anche il comparto sonoro è gestito egregiamente: l’abbinamento suono-immagine è sempre corretto senza storpiature o suoni che non centrano con la scene (la motosega che trancia il braccio, la pelle del braccio che si strappa, le ossa rotte); tutto è reso correttamente grazie anche ad un montaggio sonoro splendido.
Assente la colonna sonora per volere del regista: non ama i film horror che con la tensione musicale anticipano la scena.
Nulla da ridire sulla recitazione sebbene gli attori (come nel primo film) non siano veri e propri professionisti. Bisogna dire però che l’attrice che interpreta Mia riesce a trasmettere al pubblico emozioni forti: angoscia e terrore; un reboot incentrato, sì, su squartamenti e splatter puro ma a differenza del lungometraggio dell’81, i personaggi hanno uno sfondo, personalità, caratteristiche e sentimenti che vengono approfonditi.
Una nota di merito va agli effetti speciali. Sorprendenti in linea con quello che si era visto nell’81 ma con il miglioramento che è avvenuto in questi anni sebbene siano presenti comunque arti posticci, sangue finto e manichini.
Insomma alla fine dei conti Evil Dead è un ottimo horror/splatter che ameranno tutti gli amanti del genere ma non raccomandabile ai deboli di stomaco che con i suoi smembramenti a ritmi serrati potrebbe far distogliere lo sguardo.