La città ideale: la recensione di Alessia Pelonzi
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La città ideale: la recensione di Alessia Pelonzi

La città ideale: la recensione di Alessia Pelonzi

Presentato all’ultimo Festival di Venezia, La città ideale vede Luigi Lo Cascio nel duplice ruolo di regista (esordio assoluto per lui) e attore. La città ideale del titolo è Siena, e in essa si muove il protagonista Michele (Lo Cascio), giovane architetto palermitano con tendenze ossessivo-compulsive nonché fervente ecologista. La sua vita scorre abbastanza serenamente, tra gli sguardi indispettiti dei colleghi che mal sopportano le sue manie e la sua intransigenza in materia di inquinamento, in tutte le accezioni che il termine può contenere. La sua bizzarra routine si interrompe improvvisamente durante una notte buia e tempestosa, nella miglior tradizione letteraria. Michele tampona qualcosa – o qualcuno. Da quel momento, precipita in un vortice di inconvenienti e difficoltà che metteranno a dura prova la sua – fino ad allora – rigida coscienza morale, nonché il suo idilliaco sogno di integrazione con la città toscana.

Tra i vicoli pittoreschi del centro storico, Lo Cascio costruisce una vicenda che echeggia, per certi versi, alcune commedie investigative della grande commedia all’italiana. Il mix tra humour grottesco e sottotrama misteriosa, tuttavia, non sempre si incastra alla perfezione. L’impressione che ne scaturisce è quella di un lavoro che a livello di scenneggiatura risulta sì originale, ma talvolta anche fumoso e privo di un focus vero e proprio. Inoltre, benché la sua capacità attoriale riesca a tenere in piedi l’intero film, Lo Cascio attore si scontra con Lo Cascio regista, e il rischio di un’autoreferenzialità vagamente compiaciuta è sempre dietro l’angolo.

A cornice della sua ottima interpretazione troviamo un cast ben assortito, tra cui spiccano le brillanti performance di Luigi Maria Burruano e Aida Burruano, rispettivamente zio e madre dell’attore-regista siciliano.

Leggi la trama e guarda il trailer

Mi piace:
La storia, un giallo che si sviluppa tra i vicoli caratteristici di Siena, e l’interpretazione di Lo Cascio, sempre ottima

Non mi piace:
La sceneggiatura a volte troppo confusa, che si perde nel mix di humor nero e mistero

Consigliato a chi:
È amante delle atmosfere kafkiane ed è curioso di assistere al debutto dietro la macchina da presa del protagonista di I cento passi

Voto: 3/5

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