Primo lungometraggio per questo regista. La frode narra la storia di Robert Miller, magnate finanziario, che nasconde da anni la corruzione che veglia sul suo impero monetario, dopo di che fa l’errore di fare un incidente automobilistico con la sua amante Julie, che muore, per farsi aiutare chiama Jimmy, che entra a far parte anche lui di questo fatto, ed ecco che entra in scena Tim Roth, che riesce a stanare Miller (Gere). Il film è un bel miscuglio di genere thriller con gli scenari alla Wall Street di Oliver Stone (di cui, nel film, si sente molto l’ispirazione a Gordon Gekko), ma diverso nel contenuto, in quanto presenta non un impero che sta cadendo definitivamente come sembra a inizio film, ma che sta per essere venduto, prima che la polizia scopra la frode appunto che c’è sotto. Richard Gere al meglio, che finalmente ha un ruolo da vero bastardo, e non da latin lover o da uomo d’azione poco riuscito, vedi The Double. Per quanto riguarda gli altri attori, recitano normalmente senza essere troppo dispersivi, come del resto il film. Il finale è abbastanza enigmatico, il film finisce con Miller (Gere) che riesce a dar via la sua attività, e con sua figlia inizialmente alterata con lui, per la frode, ad una festa lo presenta con il massimo rispetto, poi lui sale sul palco, senza dire una parola, come se sapesse già quale sarà il suo destino.
Da non perdere: L’interpretazione di Richard Gere e la continua presenza dell’ispirazione al molto più popolare Wall Street di Oliver Stone.
GE(KKO)RE – VOTO: 8,5
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