Il venerdi è un giorno positivo per le sale italiane. Inizia il week end e le persone colgono l’occasione per riempire le multisale. Fino a poco tempo fa era il giorno delle nuove uscite, poi spostato al giovedì nella speranza di muovere il mercato anche in settimana. Fatto sta che il venerdì rimane uno di quei giorni in cui si rischia di non trovare il biglietto se non si arriva con largo anticipo.
Da buon cinefilo, detesto non trovare posto, o peggio essere costretto a vedere il film in prima fila (l’ultima volta mi è successo con “Cast Away”, non so se mi spiego) cosi in genere faccio uso di quella splendida invenzione che è la prenotazione, nonostante l’euro aggiuntivo sul biglietto che mi urta sempre leggermente. Per questa volta, vista l’indecisione, io ed alcuni amici abbiamo deciso di trovarci in loco e seguire l’istinto. Panico. Nell’atrio del cinema c’era l’orrore. Orde di persone spingevano in fila alle casse ed i contatori dei posti liberi scendevano vertiginosamente per ogni film, tranne uno: La Frode.
Era una delle nostre possibili opzioni e la prima cosa che ho pensato (come avrebbero fatto tutti) vedendo la disponibilità dei posti immutata è stata: “andiamo bene!! Sarà terribile”. Ogni volta che vedo un film con protagonista Richard Gere, non riesco a non ricordare mia madre, accanita fan, che anni fa aveva creato un vero e proprio fan club (io la chiamo setta). La immagino riunirsi insieme alle amiche per proiettare film come “American Gigolò” o “Ufficiale e Gentiluomo” in una stanza arredata ad hoc con i poster di Richard. Robe di gallineria e fermo immagini sul fondoschiena….Oh My God.
E invece sono stato assolutamente superficiale. “La Frode” è una piacevole sorpresa ed un film riuscitissimo.
Si tratta di un’opera prima come regista per il newyorkese Nicholas Jarecki e racconta la storia di un potente uomo d’affari impersonato da Richard Gere.
Robert Miller è un magnate di successo nella finanza, il suo matrimonio con Ellen (Susan Sarandon – Thelma & Louise) funziona e la figlia Brooke (Brit Marling – Community) è pronta per subentrare al padre nel business di famiglia. Non tutto però è come sembra. La vita perfetta di Robert nasconde dei segreti, tra cui una relazione con la giovane Julie (Laetitia Casta) ed un buco nel bilancio della società di oltre 400 milioni di dollari. Quando il suo castello di carta inizierà a cadere, Miller cercherà di fare qualunque cosa pur di non perdere tutto. Sulle sue tracce, deciso ad incastrarlo, il detective Michael Bryer interpretato da un sempre grande Tim Roth (Le Iene – Lie to Me).
Con un’elegante metafora, è come se Robert Miller pestasse una grossa m***a.. in infradito.. sulle sabbie mobili.
“La Frode” (“Arbitrage” titolo originale molto più figo) è a metà tra un thriller ed un dramma familiare, e per essere un film indipendente girato in soli 31 giorni è realizzato veramente bene. Per tutti i 107 minuti della pellicola si prova un senso d’ansia e tensione che portano con interesse alla fine. Ci si continua a chiedere “ed io, cos’avrei fatto nella sua situazione?”.
Azzeccatissimo Richard Gere in questo ruolo di potente uomo d’affari. Visto l’ultima volta come uomo d’azione/killer in “The Double” , oltre a non avermi convinto il film, lui era poco credibile. Non riuscirà a reinventarsi come Sly o Swarzy, ma ne “La Frode” il fascinoso 64enne Gere è davvero credibile nella sua arroganza e dimostra di non essere solamente adatto alle commedie romantiche della terza età.
Devo dire inoltre che il titolo italiano del film non è troppo attraente, fa pensare ad un pippone che parla solo di numeri e grafici. A me viene mal di testa solo a sentire le parole “bolla speculativa” e “revisione”, invece qui, poche cose tecniche, facilmente comprensibili anche per i fan di Steven Segal.
Degne di nota anche le splendide location urbane di NY, Jarecki è riuscito a mantenere viva la nota eleganza della Grande Mela.
“La Frode” è un noir che va assolutamente visto e meriterebbe la stessa promozione di film come “Upside Down” o “I Croods”, in sala nello stesso momento.
Buona la prima per Nicholas Jarecki, aspettiamo i prossimi lavori.
COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)
-Nelle cene di compleanno di grandi magnati finanziari arriva prima la torta di compleanno, poi tutto il resto.
-Un nero ad Harlem è più colpevole di un bianco ad Harlem
-Bisogna mettere sempre le cinture di sicurezza
-Si può essere splendidi anche con i denti storti ed un kimono
-Le donne comandano sempre
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