Già nel 2011 Brad Pitt produsse un film tratto da un libro di Michael Lewis. Si trattava di “Moneyball – L’arte di vincere”, storia di un outsider della lega professionistica di baseball americano. E di outsider parla anche questo “La grande scommessa”, ancora tratto da un libro di Lewis e prodotto e interpretato da Pitt.
Siamo nel 2005 e alcuni investitori hanno l’intuizione vincente: l’intero sistema economico americano si regge su mutui, concessi dalle banche, che forniscono sempre meno ritorni. Dietro a una falsa facciata si cela l’instabilità dell’intero sistema, che avrebbe portato poi alla crisi finanziaria del 2008. Da qui nasce il punto centrale del film: scommettere contro l’economia americana.
Il film spiega nei minimi dettagli tutti i fattori economici in campo. Le oltre due ore di film straripano di termini e concetti economici difficilmente comprensibili al pubblico medio. Il regista prova a venirgli incontro ponendo di tanto in tanto dei divertenti intermezzi comici, dove personalità più o meno conosciute dello show business spiegano i concetti più complessi direttamente allo spettatore, rompendo la quarta parete. Inevitabilmente alcuni passaggi risulteranno meno chiari di altri, ma alla fine si riesce ad avere una visione generale del tutto e il degradante avvertimento in chiusura non può essere non recepito.
Il regista Adam McKay, alla sua prima prova drammatica, non rinuncia alla sua formazione come comico imperniando tutti i dialoghi di umorismo e dando loro così un’aria surreale. L’ambientazione, i ritmi serrati e i personaggi spesso sopra le righe ricordano molto “The Wolf of Wall Street” di Scorsese, ma mentre in quest’ultimo si concentrava sulla trasformazione psicosociale dei personaggi, “La grande scommessa” mette in gioco personalità diverse al fine di raccontare una parte della nostra storia recente.
“La grande scommessa” è un trattato drammatico sui nostri tempi mascherato da commedia. Regala al pubblico il puro divertissement di vedere recitare assieme quattro attori dal calibro di Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell e Brad Pitt (tutti in parte e convincenti) a patto che si sia pronti ad affrontare un tema tanto difficile da comprendere quanto importante, poiché è il nostro presente.