Questi sono anni duri per il genere Horror. Hollywood non fa altro che sfornare remake o sequel di saghe famose conscia del fatto che ormai per attirare il pubblico nelle sale serve un titolo o, quantomeno, un attore di richiamo. Inutile dire che sequel e remake raramente eguagliano l’originale.
Un uomo che negli ultimi anni ha tentato di far tornare a respirare questo genere, sia da regista che da produttore, è Guillermo del Toro. A lui dobbiamo film come “The Orphanage” e “Con gli occhi dell’assassino”, film che pur non essendo dei capolavori si discostano dai soliti horror hollywoodiani. E non dimentichiamoci la bella fiaba gotica “Il labirinto del fauno”.
“La madre”, come gli horror precedentemente elencati, presenta una trama abbastanza usuale con delle piccole e coraggiose innovazioni. Un padre di famiglia uccide a colpi di pistola la moglie. Sconvolto da ciò che ha fatto, prende le due figlie (ancora bambine) e si dà alla fuga. Dopo aver fatto un incidente a causa del fondo della strada ghiacciato, i tre finiscono in un bosco vicino la carreggiata e dopo aver vagato per varie ore trovano rifugio in una baita apparentemente abbandonata. Lì il padre verrà ucciso da una presenza paranormale, il fantasma di una madre privata del suo unico figlio, la quale si prenderà cura delle due bambine per i cinque anni successivi.
Certo l’incipit non è dei più originali, ma uno dei punti di forza di questo film è proprio il fatto che la presenza sovrannaturale è accettata dalle due bambine protagoniste che vedono nel fantasma la loro figura materna. Ovviamente non si grida al miracolo dato che alla fine ci viene presentata praticamente la stessa struttura di un qualsiasi film che parli di case infestate.
Guillermo del Toro produce solamente, mettendo alla regia l’esordiente Andres Muschietti (già regista e sceneggiatore del corto che ha ispirato il film, “Mamà”). La protagonista, ovvero la zia e tutrice delle due bambine, è interpretata da Jessica Chastain, fresca di nomination all’Oscar. Lo zio è interpretato da Nikolaj Coster-Waldau che deve la sua popolarità alla serie televisiva di successo “Il Trono di Spade”.
Insomma, potrei dire che “La madre” fa bene il suo lavoro portando addirittura una, comunque minima, innovazione nella trama. Peccato che la pellicola nel suo complesso ha un difetto letale per un film di questo genere: non fa paura. O meglio, nei 100 minuti di film ci sono a malapena due scene veramente spaventose. Per il resto è solamente un incessante aumento della tensione nell’attesa dello spavento che raramente arriva.
Ci si lamenta del fatto che i personaggi dei film horror siano stupidi, andando ad aprire porte o armadi che non andrebbero aperti. Ebbene, il problema principale di questo film è che il personaggio della Chastain è troppo intelligente.
La madre: la recensione di paulinho
