La mafia uccide solo d'estate: la recensione di ACINIdiCINEMA
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La mafia uccide solo d’estate: la recensione di ACINIdiCINEMA

La mafia uccide solo d’estate: la recensione di ACINIdiCINEMA

VOTO: Ma vvvvaaaaaa, quale mafia e mafia
Sono andato al cinema con l’idea di vedere il solito film italiano che parla di mafia, quello in cui hai la certezza di trovare protagonista Placido (Michele sta ai film sulla mafia come Garko sta alle fiction mediocri). Invece La Mafia Uccide Solo d’Estate è il film italiano, è bene ribadirlo, che non ti aspetti.Arturo (Pif – Il Testimone) è un giovane palermitano, cresciuto negli anni in cui Cosa Nostra sembrava inarrestabile e mieteva giornalmente le sue vittime tra le strade della Sicilia. Fin da bambino, Arturo possiede due grandi passioni: la prima, contento lui, è la devozione per il 7 volte Presidente del Consiglio Giulio Andreotti, la seconda è l’amore che cova fin dai banchi di scuola per la bella Flora (Cristiana Capotondi – Come Tu Mi Vuoi, Vacanze di Natale 95). Arturo si renderà presto conto che la sua vita e le sue vicende amorose si svolgono parallelamente alle “stranezze” mafiose di quel periodo, arrivando talvolta ad intrecciarsi con alcuni dei principali protagonisti buoni e cattivi dell’epoca tra cui il Generale Dalla Chiesa, il giudice Rocco Chinnici e il boss Toto Riina.

Il talentuoso Pierfrancesco Diliberto (in arte Pif), reduce dal successo de Il Testimone nonché ex Iena, approda al cinema con un’opera prima in cui scrive, recita e dirige. La Mafia Uccide Solo d’Estate (si fa per dire) tratta un argomento delicato, difficile e tutt’altro che dimenticato, ma per certi versi ancora un tabù. Dopo averlo visto, la prima cosa che mi viene in mente è che Pif ha avuto le palle. Racconta la mafia nei suoi anni più sanguinari, ma lo fa senza cambiare il suo noto stile televisivo. E’ ironico, pungente e divertente mentre il soggetto è estremamente drammatico, inoltre con coraggio rende buffi, quasi ridicoli, alcuni comportamenti tipici dei boss, che siano uccisioni, goffi innamoramenti o incapacità nell’accendere un condizionatore (qualcuno in giro non sarà contento di questo).

Per sbaglio, mi sono iscritto ad un corso scolastico sulla Commedia, per capire se conoscendola meglio può piacermi di più…per la cronaca, no, mi fa cagher uguale, complice il fatto che mi hanno fatto vedere alcuni film che furono un flop appena usciti, immaginatevi ora. Comunque, lungi da me il voler improvvisarmi esperto poiché capra per definizione, ma se la Commedia all’italiana ha la caratteristica di trattare argomenti drammatici usando ironia e satira, oltre a mettere in scena personaggi che falliscono nell’integrazione sociale, mi sembra che La Mafia Uccide Solo d’Estate abbia molte similitudini.Prima che a qualche esperto di cinema venga la diarrea, chiarisco subito che, per definizione, il finale non è tipico della commedia all’italiana e poi pare che il genere stesso sia morto negli anni 60 con qualche schizzo postumo tipo Ovosodo di Virzì (film che tra l’altro ha molte somiglianze con quello di Pif, come ad esempio il fatto di raccontare un periodo storico attraverso le vicende di un ragazzo e il massiccio utilizzo del voice over). Insomma tranqui funky, mi piace solamente pensare che sia una bella commedia che ricorda quelle altre li.

La Mafia Uccide Solo d’Estate è diviso in due blocchi. La prima parte è raccontata attraverso le vicende di un Pif bambino interpretato da Alex Bisconti, bambino che se nella vita fallisse come attore potrebbe sempre fare il sosia di Rihanna, è uguale. Passando per Borsellino, Falcone e Provenzano, la seconda parte è raccontata da un Pif cresciutello ed impacciato nel disperato tentativo di diventare un giornalista. La Mafia Uccide Solo d’Estate oltre a divertire, permette di riflettere e ricordare come un documentario, ma senza indugiare troppo sull’orrore del sangue o dell’omertà, e commuove come un film grazie alle imprese valorose di uomini paragonabili senza riserbo a Superman o Thor. La Capotondi credibilissima con l’accento siciliano e Pif è il valore aggiunto poiché capace di denunciare in maniera sottile, senza accusare, ma suggerendo le risposte. 1 ora e 30 di italianità cinematografica che per una volta non delude.

COSA HO IMPARATO (ATTENZIONE SPOILER)

-La mafia uccide pure d’inverno

-Portare solo 1 preservativo è più elegante

-A Palermo hanno un piccolo Morgan Spurlock

-L’iris alla ricotta sporca i baffi

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