La Mafia uccide solo d’estate:
Voto: 7,5/10
Il film racconta la ”nascita di cosa nostra” sotto il boss mafioso Riina attraverso gli occhi di un bambino ,viziati dalle parole e dagli atteggiamenti dei cittadini palermitani e siculi. Infatti, nonostante il piccolo Arturo dica come prima parola dopo la nascita ”Mafia”, tutta la popolazione di palermo tende a non pronunciarla e soprattutto a mascherarla: si arriva addirittura a dire che a Palermo si muore più per causa di una ”femmena” che per delitti di mafia. Arturo consapevole dell’esistenza della mafia cerca in tutti i modi di far colpo su Flora , provando anche a smascherare un probabile boss mafioso. Purtroppo , anche se sempre in buona fede e con le migliori intenzioni, non riesce a stringere un rapporto più intimo. Susseguono episodi di mafia arroganti e violenti trattati sempre in modo molto tenero , leggero e non depressivo. Arturo rimane uguale a se stesso, ossequiante e ‘svenduto’ in una televisione locale e nella campagna elettorale di Salvo Lima. Con il ritorno di Flora a Palermo e con la morte di Falcone e Borsellino Arturo trova forza e coraggio per dichiararsi a flora e denunciare i mali di Cosa nostra, insegnando al figlio a riconoscere cosa è giusto e cosa no.
Mai banale , comunque leggero e scorrevole nonostante il tema sia importante e triste.