In questo suo ultimo film Carlo Mazzacurati sembra lasciarsi andare alla sua ispirazione più vera, in completa libertà, in totale abbandono. Riconosciuti i temi prediletti, individuate da tempo le situazioni che sa meglio descrivere, vi si dedica con un piacere quasi bulimico, con una sorta di desiderio di accumulazione.
Per capire quali siano i temi favoriti e le chiavi narrative del regista padovano è sufficiente andare alle origini, al suo primo film, “Notte italiana”. Come molti altri autori di cinema, Mazzacurati, in questa sua prima esperienza, oltre a saggiare la propria padronanza degli strumenti dell’arte/mestiere, manifesta da subito quali sono gli argomenti che gli stanno a cuore e di uno prova a imbastire il racconto. Il risultato raggiunto è decisivo per le opere che verranno, per tutta la sua carriera.
In quel film Mazzacurati provava a raccontare un fatto criminoso, commesso a danno di una piccola comunità, di cui alcuni componenti, anziché oppositori, diventano complici. Ma invece di una denuncia severa e scontrosa (per intenderci alla Francesco Rosi o alla Elio Petri, oppure, in tempi più recenti, alla Nanni Moretti) gli uscì un film grottesco, a tratti comico, dove gli uomini sono troppo pasticcioni e sprovveduti per dare agli eventi una dimensione tragica.
E questa diventò la sua cifra. Che ne “La sedia della felicità” è più che mai esplicita. Durante la rocambolesca ricerca della sedia che dovrebbe nascondere il tesoro, i tre protagonisti si imbattono non proprio in una notte, ma in un crepuscolo italiano, una successione di fatti emblematici della trasformazione e spesso del degrado del nostro modo di vivere, al quale il più delle volte non facciamo caso, per assuefazione, abitudine, distrazione. Mazzacurati tratteggia una galleria di personaggi di contorno bizzarri e stravaganti, interpretati (spesso è solo un’apparizione) dai suoi attori favoriti, Albanese, Citran, Bentivoglio e altri, ai quali tributa un omaggio (e ne è ricambiato) con affetto da amico. Da parte sua un saluto nel quale si possono individuare le caratteristiche del commiato.