L'altra faccia del diavolo: la recensione di EDB
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L’altra faccia del diavolo: la recensione di EDB

L’altra faccia del diavolo: la recensione di EDB

A partire dall'”Esorcista” di William Friedkin del 1973 fino ad arrivare all’odierno Paranormal Activity, il demonio è stato per oltre quarantanni il protagonista induscusso di molte pellicole cinematografiche e non sempre con risultati brillanti. A chiudere almeno per ora il ciclo di queste sfortunate pellicole, ci pensa “L’altra faccia del diavolo” . La storia ha inizio con il resoconto di una telefonata alla polizia in cui Maria Rossi, una donna americana, confessa di aver ucciso tre persone. Fin qui sembrerebbe tutto normale visto le continue storie di violenza domestica all’ordine del giorno negli U.S.A., se non fosse che Maria dopo essere stata giudicata non colpevole per infermità mentale viene trasferita in Italia e rinchiusa in un manicomio. La figlia Isabella che all’epoca degli omicidi aveva solo cinque anni, viene messa a conoscenza da suo padre dopo vent’anni della realtà dei fatti. Sua madre ha commesso quegli omicidi durante un esorcismo, svolto su di lei.
La tecnica del film-documentario gia sperimentata in film precedenti come Paranormal activity o B.W.P, risulta essere molto ultile, inquanto conferisce un po di tono ad una storia altrimenti sciatta e quasi priva di colpi di scena.Cosa più triste, quello che dovrebbe essere il fine ultimo del film, spaventare la gente, diviene una lunga e noiosa disgressione sugli esorcismi e la loro storia.
Mi sa che ci toccherà aspettare un altro po’ prima di poter vedere un horror all’altezza di questo nome.

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