Intraprendenza, competenza, serietà, gentilezza e una vera e propria devozione per il suo lavoro non salvano Larry Crowne dal licenziamento. Motivazione? Arrampicandosi sui vetri della crisi economica, i suoi capi la trovano nella mancata laurea del loro commesso modello. Un fulmine a ciel sereno che destabilizzerebbe tutti, ma non il tuttofare Tom Hanks – autore, interprete, produttore e regista della pellicola – e la sua amica e collega di script Nia “Il mio grosso grasso matrimonio greco” Vardalos, che dotano l’ormai quasi cinquantenne ex impiegato protagonista (che dà il titolo al film e ha il volto dello stesso Hanks) di un’energia e un ottimismo degno del James Stewart delle sequenze finali de La vita è meravigliosa. Insomma, il nostro eroe si rimbocca subito le maniche e, a pochi giorni dal benservito parte alla volta del college dove scopre un’innata propensione per l’economia, conquista l’attenzione di una giovane studentessa un po’ hippie e viene ammaliato dalla docente del corso di oratoria (Julia Roberts), in piena crisi coniugale e professionale. La coppia di star, già vista insieme ne La guerra di Charlie Wilson, fatica a sedurre il pubblico come ai tempi d’oro. Hanks, in fondo, è un invecchiato Forrest Gump, che ha smarrito il “fiuto” e la fortuna per gli affari, conservando però lo stesso ottimismo e la medesima fanciullesca ingenuità. Il suo Larry incarna il perfetto americano medio, o almeno l’ideale aspirazione, verso la quale patriotticamente i suoi connazionali disoccupati dovrebbero tendere, come suggerisce il messaggio del film. C’è sempre una soluzione per rimettersi in pista: basta cambiare il Suv con uno scooter e accettare anche il lavoro più umile o quello che non si vorrebbe più dover fare. Nonostante la semplicità dei suoi trucchi da sceneggiatore/regista, Hanks cerca di portare sullo schermo una ventata di ottimismo, sugellata dai sorrisi di Julia Roberts, che fanno chiudere un occhio sulla sua interpretazione sottotono da attempata “Bad Teacher”.
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Mi piace
La crisi economica raccontata da un punto di vista alternativo, che conosce ancora la speranza
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In alcune scene, il film inciampa in un umorismo in stile Vacanze di Natale…
Consigliato a chi
A chi ha bisogno di una ventata di ottimismo
Voto
3/5