L'arte di vincere - Moneyball : la recensione di luca
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L’arte di vincere – Moneyball : la recensione di luca

L’arte di vincere – Moneyball : la recensione di luca

“Moneyball”. Questo il titolo originale della pellicola, basata sull’omonimo libro “Moneyball – The art of winning an unfair game” di Michael Lewis (tra l’altro citato anche sapientemente nello stesso film). Come fare a rendere una squadra dalle capacità mediocri della M.L.B. (Major League Of Baseball) e dalle scarse possibilità economiche una squadra vincente? La risposta c’è la dà un Grande Brad Pitt Alias Billy Beane, General Manager degli Oakland’s Athletics, quando incontra un neo laureato in economia a Yale. Il Baseball è uno sport basato su statistiche millesimali, stà tutto nel capire come sfruttarle e quali criteri usare per puntare al meglio. Beane ci riuscì, inventando un nuovo sistema di analisi che inizialmente fu molto criticato e minimizzato, ma successivamente divenne quasi Routine.
La storia raccontata da Bennet Miller (Truman Capote) è forte e carica di passione, elementi chiave magistralmente portati alla luce da un Brad Pitt semplicemente straordinario. Il cast di contorno non è da meno, sorpresa delle sorpese un Jonah Hill convincente e profondo, dimostrazione del fatto che un attore con potenzialità poco sfruttate nelle mani di un regista degno di tale carica può dare il meglio di sè. Le capacità recitative di Hoffman non sono da meno naturalmente, anche perchè il ruolo del coach testardo e pieno di sè gli calza stranamente a pennello.
Film magnifico anche e forse soprattutto per la sceneggiatura. Dialoghi lunghi, intelligenti, battute pungenti…d’Autore. O meglio, da Autori. Infatti il film è stato scritto a quattro mani da quei geni di Steven Zaillian (da poco reduce dalla sceneggiatura di Millennium di Fincher) e Aaron Sorkin (premio oscar per The Social Network). Altro elemento che contribuisce a rendere Moneyball un film vincente è la colonna sonora: Potente ma allo stesso tempo sentimentale (come il pezzo “It’s a process”, magnifico crescendo musicale di una bellezza disarmante). Merito del semisconosciuto Mychael Danna. Per non parlare di alcune scene a dir poco superbe, come quella in cui Pitt attraversa lo spogliatoio, con la telecamera che lo segue lungo tutta la traversata mentre parla con i giocatori mediante un piano sequenza brillante. Davvero molto bella.
Non vi piace il Baseball? Non c’è problema, il film vuole focalizzare l’attenzione più che sullo sport in sè e per sè, sulla figura di Beane e sulla sua rivoluzionaria analisi. Ma vedendolo ci si appassiona anche allo sport, alla sua complicatezza e alle strategie.
Appassionante, bene diretto, ben recitato e superbamente sceneggiato.
Concorrerà agli oscar, ne sono certo.

Luca91

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