Le avventure di Fiocco di Neve: la recensione di Karin Ebnet
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Le avventure di Fiocco di Neve: la recensione di Karin Ebnet

Le avventure di Fiocco di Neve: la recensione di Karin Ebnet

È un film destinato principalmente ai bambini Le avventure di Fiocco di Neve, storia (quasi) vera dell’unico esemplare di gorilla albino vissuto nello zoo di Barcellona dal 1966 al 2003. Diretto dallo spagnolo Andrés G. Schaer racconta di un piccolo primate che stringe amicizia con una dodicenne, figlia del direttore dello zoo, ma finisce in una gabbia insieme ai suoi simili, dove però, a causa del colore del pelo, non viene accettato. Spinto a trovare l’approvazione del “papà” adottivo, Fiocco di Neve fuggirà dallo zoo per cercare di raggiungere la strega del Nord, l’unica in grado di cambiargli il colore della pellicia. Ma sulle sue tracce si è messo lo sfortunato Luc de Sac, che vorrebbe trasformare il suo cuore in un amuleto contro la malasorte.

Le avventure di Fiocco di Neve è un film piacevole, come lo erano i film Disney che hanno dato i natali a Jodie Foster e Lindsay Lohan (vedi Una ragazza, un maggiordomo e una Lady e Genitori in trappola), che rischia di annoiare un pubblico di adulti ma che non può che conquistare quello dei più piccoli. Realizzato con una imperfetta ma perdonabile tecnica mista – i gorilla creati in computer grafica interagiscono con attori in carne e ossa –, è tinteggiato da colori sgargianti che dipingono una festosa Barcellona degli anni ’60 in stile Gaudì. Il colore è usato anche per sottolineare i temi portanti del film, ovvero la diversità, l’importanza di sapersi accettare per come si è, e di come l’amore e l’amicizia sinceri siano le uniche cose che contino davvero. Messaggi semplici realizzati nel modo più elementare (adatto quindi proprio ai più piccoli), contrapponendo il bianco del pelo di fiocco di Neve (simbolo di candore, ma anche di giustizia e bontà) con il nero del papà gorilla, fin troppo severo e diffidente, ma anche con i colori scuri e tetri del “cattivo” della favola.

La sceneggiatura inoltre è semplificata al massimo, i personaggi sono al limite del macchiettismo (dal panda rosso che sembra uscito da un’avventura di Kung Fu Panda al “cattivo” che più che malvagio è sfortunato) e l’umorismo è gradevole e mai volgare. E per i più grandi? Il piacere di vedere Elsa Pataky (Fast Five) nel ruolo della strega del Nord: bella e brava.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Leggi la recensione del film visto con Alex (tre anni) su MovieforKids.it

Mi piace
I teneri occhioni azzurri di Fiocco di Neve, il Panda rosso che si crede una pantera e la Barcellona anni ’60 disegnata da Gaudì

Non mi piace
Il macchiettismo di alcuni personaggi che rallentano il ritmo

Consigliato a chi
Per i nostalgici dei vecchi film Disney che mischiavano animazione e live action

Voto: 3/5

 

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