Scritto e diretto da Rob Zombie.
Come già il titolo suggerisce, la storia
si rifà ad alcune leggende del folklore americano, quelle delle streghe.
Non mi sprecherò nel raccontare la trama che sarebbe inutile ai fini di questa recensione.
Il film non mi è piaciuto molto.
Guardando il trailer avevo già capito che si trattava di uno splatter, il che non mi dispiaceva, ma ero anche convinto che sarebbe stato un horror.
È inutile dire che tutti i film su streghe e fantasmi che da qualche anno a questa parte invadono le sale cinematografiche hanno il difetto di essere ripetitivi e tutti uguali.
Quello che non mi è piaciuto del film non è la storia che, anche se non particolarmente avvincente, riesce comunque ad intrattenere lo spettatore, ma è il costante attaccamento da parte di Zombie ai cliché che rendono i film monotoni e ripetitivi.
Questo aspetto lo si nota moltissimo non solo nei comportamenti dei personaggi, molto prevedibili, ma anche per i dialoghi, scontati.
Tralasciando questo aspetto Zombie
dimostra comunque di saper strutturare bene la storia, di per sè non complicata, ma resa tale dai continui spostamenti temporali che intercorrono tra presente e passato.
Impossibile non notare in alcune scene la forte influenza dei film di Kubrick e Argento.Dal sangue che scorre sulle pareti o dalle basse inquadrature verso l’alto ai lunghi corridoi inquietanti.
Sicuramente la musica gioca un ruolo molto importante in questo film.Sembra quasi che faccia parte dei personaggi, in quanto unico legame tra di essi, ma non solo, bensì anche dei continui cambiamenti temporali.
Un altro aspetto che non ho gradito, oltre al costante attaccamento agli stereotipi del genere, è l’estetica.
Troppo amara e non elegante, per il più delle volte fine a sè stessa.
Insomma, un film non scontato, ma che sembra di averlo già visto.
Sicuramente non originale, benché la storia fosse interessante.
Voto:2/5
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