Lei: la recensione di Tim_DarkShadows
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Lei: la recensione di Tim_DarkShadows

Lei: la recensione di Tim_DarkShadows

Un regista che seppur avendo all’attivo poche pellicole, è riuscito a incantare molti cinefili è Spike Jonze. Il suo cinema è abitato da personaggi introversi, soli o con la difficoltà di relazionarsi, con trame che balzano all’occhio per originalità e profondità. Non fa eccezione il suo ultimo progetto, l’acclamato “Lei”, giustamente apprezzato e vincitore di molti premi prestigiosi, tra cui l’Oscar alla sceneggiatura, il quale anche solo per l’originalità il film meritava più riconoscimenti. Quello che colpisce di “Lei” è la geniale sceneggiatura, una delle più originali degli ultimi anni, mescolando la fantascienza con il dramma e il romantico, regalando una gamma di sentimenti che raramente un film riesce a trasmettere, e anche per una trama che seppur molto fantastica è attualissima, riuscendo a far sorgere riflessioni profonde.

Theodore lavora per un agenzia che scrive lettere sentimentali per gli altri, ma non sa a chi nella vita donare amore, perché si è separato da un anno dalla moglie, ma nonostante ciò non ha ancora il coraggio per firmare i documenti per il divorzio. La sua vita sempre appesa a un filo, ma una radicale svolta la darà Samantha, un sistema operativo nato per tenere compagnia alle persone sole come Theodore. Lei, seppur sia solo una voce astratta, è la compagna che tutti vorremmo, amica, segretaria, confidente, consigliera, romantica e tra Theodore e Samantha nascerà una relazione amorosa.

Il film si sofferma sulla relazione tra i due, occasione che Jonze sfrutta per offrire una sua visuale dell’amore molto personale con riflessioni e dialoghi che pervadono nel film, lasciando a loro troppo spazio diventando in alcuni punti un po’ monotono ed è proprio questo che non fa di “Lei”, purtroppo, un vero capolavoro seppur sia un ottimo film, perché il dilungarsi sulle riflessioni filosofiche sull’amore inizialmente coinvolgono lo spettatore ma dopo un po’ lo stancano, e in alcuni punti il film ha delle nette e gratuite cadute di tono. Fortunatamente Jaoquin Phoneix regala una prova attoriale strabiliante, espressiva e complessa, reggendo l’intero film, facendo emergere il lato comico anche nella scena più drammatica, supportato da una frizzante Amy Adams e dalla voce di Scarlett Johansson, in italiano ottimamente doppiata da Micaela Ramazzotti che con la sua voce calda e suadente restituisce le emozioni che la Johannson regala nella versione originale, alla quale si dovrebbe comunque concedere una visione. Ciò che va premiato però di “Lei”, sono le riflessioni, seppur troppe ma acute sull’amore, e soprattutto l’originalità, ma rimane un’occasione sprecata perché poteva essere realizzato un film meraviglioso invece Jonze si sofferma troppo su dialoghi riflessivi ma che fanno perdere ritmo al film, rendendolo anche un po’ statico ed è questo che non fa di “Lei” un capolavoro, ma solo un film più che godibile.

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