L'Era Glaciale 4 - Continenti alla deriva: la recensione di Paolo Sinopoli
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L’Era Glaciale 4 – Continenti alla deriva: la recensione di Paolo Sinopoli

L’Era Glaciale 4 – Continenti alla deriva: la recensione di Paolo Sinopoli

Con L’era glaciale 4: Continenti alla deriva, 20th Century Fox tenta di seguire la spinta assestata dal terzo capitolo, che ha dato nuovo respiro alla saga animata con una narrazione più articolata e l’introduzione di personaggi esilaranti come i due opossum, l’intraprendente furetto bendato Buck e la sensuale Scrattina. Purtroppo, però, il colpo è andato a vuoto nel tentativo di emulare tutti i punti di forza della pellicola precedente. Il film, infatti, sembra avere l’ansia di ricreare una marea di situazioni avventurose, arrampicandosi sugli specchi per giustificare i continui cambi di rotta della storia e finendo per tessere una trama sfilacciata, incapace di catturare l’attenzione dello spettatore.

Ma a deludere sono soprattutto le new entry: dalla banda di pirati che dà filo da torcere ai nostri protagonisti, fino alla famiglia del mammut Manny. Personaggi poco coinvolgenti, che finiscono solamente per aumentare vertiginosamente il numero degli attori animati, confondendo e distraendo il pubblico dai veri protagonisti del film. Infatti, a fianco delle avventure del bradipo Sid, della tigre dai denti a sciabola Diego e di Manny, la storia segue parallelamente anche le vicende della famiglia di quest’ultimo, concentrando l’attenzione sulla figlia Pesca, alle prese con i soliti conflitti adolescenziali. Una sottotrama noiosa e scontata, a cui viene dato fin troppo spazio.

A non convincere sono anche le due canzoni (tre, se contiamo anche quella dei titoli di coda) della colonna sonora, utilizzate malamente in forma narrativa. Una scelta che poteva essere facilmente evitata, sia per la qualità scadente, sia perché l’escamotage sembra inseguire l’atmosfera dei classici Disney, invano.
Non delude, invece, l’immancabile Scrat, iconica mascotte dell’universo dell’Era Glaciale, che non smette mai di divertirci con le sue paradossali disavventure. Questa volta il roditore è sulle tracce di un “paradiso terrestre” (a forma di ghianda), preziosa meta di una mappa del tesoro tracciata all’interno del guscio (di una ghianda). Inutile dire che, sulla scia del povero Wile Coyote, anche questa volta la sfortuna finirà per prevalere e scoprirete come Scrat abbia influenzato addirittura la formazione dei continenti del mondo che tutti conosciamo.

Guarda il trailer e leggi la trama

Mi piace:
Le (dis)avventure di Scrat sono tra le più divertenti dell’intera saga. Assolutamente imperdibili!

Non mi piace:
La trama è sfilacciata e la moltitudine di new entry confonde lo spettatore, distogliendo l’attenzione dai veri protagonisti del film.

Consigliato a chi:
A chi è affezionato a Sid, Diego e Manny ed è curioso di scoprire come questi riescano a sfuggire all’implacabile “deriva dei continenti”.

Voto:
2/5

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