L'erede: la recensione di Luca Maragno
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L’erede: la recensione di Luca Maragno

L’erede: la recensione di Luca Maragno

E’ un peccato che in Italia i film di genere non riescano da tempo ad esprimere il loro potenziale. Questo L’erede aveva tutte le carte in tavola per poter diventare un ottimo thriller, ma soffre di una confezione troppo approssimativa per competere con le produzioni odierne. La storia di Bruno che eredita dal padre uno sconosciuto casolare tra i monti e che si ritrova come vicini di casa una inquietante famiglia (con la mamma-“strega”, il figlio-“orco” e la sexy figlia) è piena di spunti che potrebbero essere di grande efficacia nel creare tensione e paura. Purtroppo, però, gli attori sono diretti in modo altalenante e in alcune scene risultano estremamente efficaci (soprattutto Guia Jelo) e in altri estremamente finti (anche Alessandro Roja noto al grande pubblico per il ruolo del Dandi nella serie Romanzo Criminale); la regia sfocia addirittura in qualche errore “grammaticale” e non è mai in grado di sottolineare con la dovuta forza le azioni; la fotografia è al limite del dilettantismo e il montaggio avrebbe bisogno di una iniezione di ritmo.

Leggi la trama e guarda il trailer del film.

Mi piace:
Le atmosfere da paesino di montagna italiano. L’idea che ben si sposa per una produzione a basso budget

Non mi piace:
Che una storia vincente venga buttata via in una produzione che somiglia più a un compito di una scuola di cinema che a un prodotto realizzato da professionisti

Consigliato a chi:
Piace l’horror “provinciale” e non sta troppo attento alla confezione tecnica


Voto: 2/5



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