L'ultimo dei templari: la recensione di Gabriele Ferrari
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L’ultimo dei templari: la recensione di Gabriele Ferrari

L’ultimo dei templari: la recensione di Gabriele Ferrari

Diretto da Dominic Sena, già famoso per il recupero del classico anni ’70 Fuori in 60 secondi, L’ultimo dei templari è una storia tra il fantasy e l’horror che parla di stregoneria, demoni, epidemie di peste e – appunto – templari. L’ultimo dei quali pare essere Nicolas Cage, fuggito dalle crociate perché in rotta con la politica di violenza dei suoi superiori. Insieme a lui c’è Ron Perlman (il penultimo dei templari, immaginiamo) nel ruolo della spalla, utile in combattimento tanto quanto nelle schermaglie verbali tra i due, che dovrebbero colorare il film di uno spirito camp e autoironico ma spesso cadono nel vuoto. Come anche la vicenda raccontata, storia di una strega (Claire Foy, finora limitata a ruoli televisivi in Inghilterra) che i due templari devono scortare fino a un monastero per l’esorcismo di rito. Il percorso è lungo e tortuoso, e i tre vengono accompagnati da un prete, un novizio, un cavaliere e un truffatore, facendosi strada tra foreste maledette abitate da lupi, tombe infestate e abissi senza fondo, fino ad arrivare allo scontro finale con un nemico inaspettato.

Se quello che avete letto vi ricorda le campagne a Dungeons & Dragons che organizzavate a sedici anni con i compagni di classe, non siete lontani dalla realtà: più che un film, L’ultimo dei templari è l’archetipo di un’avventura fantasy, con tutti i pregi e limiti del caso. Purtroppo a prevalere sono i secondi: una storia così classica può diventare interessante se supportata da una scrittura all’altezza o magari da un’atmosfera avvolgente, che qui scarseggiano. Non che Dominic Sena abbia commesso errori marchiani: solo, L’ultimo dei templari è un film piatto e senza guizzi, buono per riempire un’ora e mezza prima di dimenticarsene per sempre.

Leggi la trama e guarda il trailer del film

Mi piace
Gli scenari delle Alpi austriache, dove il film è stato girato, hanno il loro fascino.

Non mi piace
Cage e Perlman dovrebbero essere una coppia esplosiva ma non riescono a brillare in un film che non si può che definire «anonimo».

Consigliato a chi
Ama o ha amato Dungeons & Dragons: L’ultimo dei templari è l’equivalente cinematografico di guardare un gruppo di amici che fa una partita.

Voto: 2/5

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