La speranza simboleggiata sul petto della casata degli “El” ci
introduce in un affascinate ed epico prologo in una maestosa Kripton
dove Russell Crowe spicca di bravura e presenza; di contro la genesi
dell’uomo d’acciaio risulta caotica. L’emarginazione, la diversità e la
ricerca delle proprie origini, temi fondamentali, sono supportati da
una sceneggiatura spezzata, balbettante, poco emozionante, quasi
robotica. Gustiamo il primo volo di Superman ; in quegli attimi con lui
siamo liberi, sognatori e onnipotenti, sentiamo quasi l’aria con il
brivido del 3D, ma quando si torna a terra ci si sente spaesati e
confusi, immersi in un calderone di scene d’ azione poco fruibili che
non aiutano la storia a decollare. Un dolce amarcord è il quattrocchi
Clark Kent presentato ad una raggiante Lois Lane ( Amy Adams).
David Siena da Cassano Magnago (VA)
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